L’omicida usava cocaina, tracce nel sangue

Hassane è in cella accusato anche di lesioni gravi nei confronti della donna. Incarico al medico legale per l’autopsia

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Di Erika Pontini

Raja sarebbe stata colpita al volto con una bottiglia rotta da Hassane Bouskour, 42 anni, marocchino, durante la colluttazione mortale di sabato notte e per questo, ha detto, si è tolta la maglietta insanguinata. L’uomo l’avrebbe poi costretta a chiamare il 118 auto accusandosi del delitto. Ma per verificare la natura delle lesioni ieri mattina il pm Giuseppe Petrazzini - che coordina le indagini dei carabinieri - ha incaricato lo stesso consulente, il dottor Sergio Scalise di compiere accertamenti anche sulla 41enne marocchina irregolare, attualmente in ospedale perché senza una casa dove andare dopo il sequestro dell’abitazione di via Roma nella quale viveva con il boscaiolo arrestato per omicidio volontario aggravato e denunciato per lesioni aggravate sulla donna. L’uomo ha incaricato della difesa l’avvocato Franco Libori.

Domani invece sul corpo di Abdeltif Hachiche sarà eseguita l’autopsia. Sicuramente il marocchino, 35 anni, clandestino e già conosciuto dalle forze di polizia, è stato raggiunto da tre coltellate, alla schiena e al braccio e emitorace sinistro. Ma è stato anche colpito con un mattarello. Gli inquirenti hanno ascoltato nuovamente Raja, testimone diretta dell’ennesimo omicidio tra la numerosa comunità magrebina di Umbertide. Le ricostruzioni di Hassane, reo-confesso del delitto, e della donna, in alcune punti continuano a non tornare. Raja sostiene che l’uomo sia stato ucciso in bagno mentre l’indagato ha dichiarato che la colluttazione - e i fendenti “a difesa” - sia avvenuta nell’ingresso-salotto e poi Abdeltif si èi trascinato in bagno, forse aiutato dalla donna, e chiuso dentro per sfuggire all’aggressione. Hassane invece aveva detto di aver sfondato la porta quando aveva già colpito il rivale.

La nottata di sangue e violenza sarebbe stata innescata dalle avance di Abdeltif nei confronti della donna. Di lì la discussione degenerata tanto da indurre Hassane a cacciare di casa il conoscente, conosciuto per lo spaccio, dopo averlo ospitato per per qualche giorno in casa. La pista della droga, al vaglio degli investigatori, non avrebbe ancora portato a individuare elementi certi. Sicuramente l’indagato ne faceva uso. Nelle analisi è stata riscontrata l’assunzione di cocaina, ma non recente, e nell’abitazione non è stata rinvenuta droga. Sabato sera il gruppo, Hassane, Abdeltif, Raja e altri due amici avevano bevuto per tutto il giorno. L’indagato, due ore dopo, aveva i valori a poco meno di 1, sintomo che durante il delitto era alticcio ma non completamente ubriaco.

In quell’abitazione non sarebbe stata la prima volta che si verificavano disordini tanto che la proprietaria dell’abitazione stava tentando di sfrattare Hassane.