Preso il rapinatore seriale. Quattro “colpi“ in tre mesi. Sempre armato di pistola

Il commesso di un negozio, una donna, una coppia e un’anziana: ecco le vittime del 36enne finito in carcere a Capanne. Gli agenti della questura danno la caccia al complice.

Preso il rapinatore seriale. Quattro “colpi“ in tre mesi. Sempre armato di pistola

Preso il rapinatore seriale. Quattro “colpi“ in tre mesi. Sempre armato di pistola

Quattro rapine in tre mesi. Una donna che stava tornando da fare la spesa, il commesso di un negozio, una coppia appartata in auto e un’anziana le vittime del rapinatore con la pistola. Gli investigatori hanno dato un volto e un nome al presunto responsabile delle rapine commesse a Perugia tra gennaio a marzo. Si tratta di un nigeriano di 36 anni che avrebbe agito anche con un complice, al momento ricercato. Il 12 gennaio, una donna viene raggiunta da un uomo mentre sta per risalire in auto, nel parcheggio di un supermercato. L’uomo le chiede dei soldi, lei si rifiuta di darglieli. Allora il primo tira fuori una pistola, schiaccia ripetutamente il grilletto che scatta a vuoto, e se ne va con l’auto guidata da un complice. Aveva cercato di impossessarsi della borsa, senza successo. Lo stesso giorno, era entrato in un negozio e, dopo aver minacciato il commesso sempre con la pistola, aveva svuotato il registratore di cassa: 1.050 euro in contanti. A fargli da palo, fuori dall’esercizio commerciale, il solito complice. Il 5 febbraio, al parco di Lacugnano, il presunto rapinatore, con il volto coperto, spalanca lo sportello dell’auto nella quale si trovavano un ragazzo e una ragazza. Li minaccia con i cocci della bottiglia che ha mandato in frantumi sul montante della macchina stessa. Strattona uno dei due e si fa consegnare il denaro: 45 euro. Anche in questa occasione è insieme al complice. Quindi l’ultimo colpo che viene attribuito all’indagato: il 12 marzo, una donna viene scippata, cade a terra e rischia di essere investita dall’auto con la quale il rapinatore fugge. Il presunto responsabile è stato rintracciato dalla Mobile a Gubbio, gli investigatori lo hanno portato a Capanne come disposto dal gip su richiesta della Procura.

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