REDAZIONE UMBRIA

Lo sport come strumento per missioni umanitarie in Africa: "Così aiutiamo i ragazzi"

La testimonianza di Matteo Natili, ‘anima’ dell’Uisport Avis Todi

TODI - Lo sport come strumento per missioni umanitarie importanti in Africa, in Kenya. Matteo Natili, ‘anima’ dell’Uisport Avis Todi, è appena tornato da Bamburi, località a nord di Mombasa, dove insieme a un caro amico di Università, Alessio Mariottoni, lavora per conto dell’associazione "Il corpo nel mondo" aiutando due scuole private, quella di Lifog e quella, più recente, di Majaoni. Settecento studenti, tra i 3 e i 16 anni, che non hanno praticamente nulla: Matteo, che era andato in Kenia nel 2019, subito prima della pandemia, è tornato sul posto per organizzare la Giornata dello Sport, acquistare materiale sportivo vario e farmaci a servizio dell’ambulatorio medico. L’istruttore di atletica tuderte è impegnato anche nella formazione di una coscienza ambientale, attraverso visite ai parchi naturalistici del territorio, e nelle adozioni (denominate sponsor) che consentono ai ragazzi di accedere alle scuole, anche all’Università. Omar, 22 anni, è il giovane ‘adottato’ dall’Uisport Avis Todi: frequenta il secondo anno di Medicina e Chirurgia a Nairobi. "Noi non cambieremo la vita di un Paese – afferma Matteo - ma il nostro aiuto può cambiare la vita di alcuni. Consentendo loro di studiare e frequentare l’Università possiamo fare in modo che tornino nella loro comunità e mettano a disposizione le competenze acquisite". Sono stati realizzati dei bagni nella scuola più recente di Majaoni, mentre la donazione di una signora che vuol rimanere nell’anonimato ha permesso l’inizio dei lavori per la realizzazione di aule in muratura, e non più in lamiera. "Nel nostro piccolo, sia grazie alla collaborazione dei nostri iscritti sia di privati – aggiunge - abbiamo contribuito economicamente e materialmente al sostegno, alla creazione e alla realizzazione degli obiettivi dell’associazione".

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