Perugia, 1 settembre 2023 - La Polizia è intervenuta in un’abitazione per una lite tra coniugi. La donna ha riferito di aver avuto una lite con il marito, in stato di alterazione dovuto all’assunzione di bevande alcoliche. La donna ha poi riferito ai poliziotti che l’uomo – affetto da problemi di salute e recentemente dimesso da una struttura di disintossicazione - era in possesso di licenza di porto d’armi.
Gli agenti allora hanno effettuato un controllo più approfondito appurando che, effettivamente, l’uomo risultava titolare di licenza. Per questo motivo gli operatori, visti i litigi tra i due e considerato i rischi nella detenzione del porto di armi da parte dell’uomo, hanno provveduto all’immediato ritiro cautelare del fucile.
Come previsto dall’articolo 39 del Tulps, infatti, «nei casi d’urgenza ovvero quando vi sia il pericolo che i detentori di armi, munizioni o materie esplodenti possano abusarne, gli ufficiali e gli agenti di pubblica sicurezza possono provvedere all’immediato ritiro cautelare, dandone immediata comunicazione al Prefetto che potrà poi emettere un provvedimento divieto di detenzione qualora siano venuti meno i requisiti soggettivi».
Terminate le attività di rito, i poliziotti hanno informato i due delle tutele previste dalla legge, dopodiché hanno inserito l’evento sull’applicativo SCUDO, il software di supporto alla gestione delle attività di “pronto intervento” di fondamentale importanza nell’ambito della prevenzione e del contrasto dei fenomeni connessi alle violenze domestiche o di genere.