Una crescita sana e un giusto profitto ma anche un’attenzione speciale per la dignità morale ed economica degli operai e per la bellezza dei luoghi di lavoro. Il capitalismo umanistico di Brunello Cucinelli va in scena a Piazza Affari: lunedì sera a Palazzo Mezzanotte, storico edificio che ospita la Borsa Valori di Milano, si è tenuta la “Cena della Gratitudine“ voluta dall’imprenditore-mecenate di Solomeo (nelle foto) per festeggiare i 12 anni dalla quotazione in Borsa e in occasione dell’ingresso della sua società nell’indice Ftse Mib (dunque tra le 40 aziende italiane quotate a Piazza Affari con la più alta capitalizzazione).
"Volevamo organizzare questa Cena di ringraziamento per il decennale, l’abbiamo rinviata di due anni per la situazione legata alla pandemia" esordisce Cucinelli davanti a una platea di 200 invitati tra analisti, investitori, banchieri, industriali e giornalisti. E da qui racconta le ragioni dell’ingresso in Borsa, il felice percorso di crescita e i valori che l’hanno accompagnato e sostenuto. Con un invito lanciato a molti imprenditori amici presenti. "Quotatevi in Borsa ma con progetti sani che non mettano in difficoltà l’azienda". Il re del cashmere racconta l’avventura. "Io avevo un’azienda patronimica, abbiamo impiegato 3-4 anni per decidere di quotarci. E’ stato faticoso". Poi l’ingresso, nel 2012. "Siamo entrati in Borsa perché penso che un’azienda quotata possa andare avanti per decenni, a patto di avere investitori importanti. Lo abbiamo fatto per essere più internazionali, più aperti al mondo, la quotazione ha migliorato la nostra azienda e creato nuovi posti di lavoro".
Da subito si decide di seguire un progetto di crescita sana, sostenibile, equilibrata. "Abbiamo detto no all’idea di una crescita pesante e difficile, i consulenti ci spingevano a stressare l’azienda con il 25-30%, ma questo in 2 o 3 anni fa fuggire gli investitori. Invece la mia idea è di restare a Solomeo almeno per i prossimi 100 anni, così abbiamo deciso per una crescita del 10% netto all’anno, per la nostra azienda è questo il giusto profitto".
Quindi Cucinelli si rivolge agli analisti: "Abbiate il coraggio di mettere una crescita bassa, che permetta di durare nei decenni", poi è la volta degli imprenditori. "Tutti insieme facciamo un passo laterale, con rispetto per il lavoro altrui". L’invito "è di destinare l’1% dei profitti agli operai, per rendere dignitoso un lavoro che oggi nessuno vuole più fare". Si tratta insomma di "ridare dignità economica e morale, con compensi più alti e posti di lavoro più belli. A volte basta una finestra e vedere il cielo".
A sorpresa Cucinelli invita poi sul palco alcuni amici imprenditori, come Andrea Pontremoli (Dallara), Elisabetta Franchi (dell’omonimo brand della moda), Massimo Galassini (Usco), Giovanni Sgariboldi fondatore di Euroitalia, Cristian Pederzini di Italpizza, strappando la promessa che anche loro valuteranno la quotazione in Borsa per crescere. "Se venite a parlare da me vi quotate – rilancia – Credo molto nell’Italia, abbiamo bellissime imprese, siamo i più grandi manifatturieri".
Del resto i dati parlano chiaro. L’azienda di Solomeo è tra le poche a crescere a due cifre anche in una fase di rallentamento del lusso, che dura da circa tre trimestri: nel primo semestre 2024 i ricavi sono saliti a 620,7 milioni (con una crescita del 14,1% rispetto al primo semestre 2023) e l’utile è arrivato a 66,1 milioni (+31%).
"Avremo un bellissimo anno – dice l’imprenditore umbro sorridendo al futuro – tutto sta scorrendo secondo i piani. Abbiamo in casa gli ordini della primavera 2025 e siamo molto fiduciosi per il 2025, il 2026 e il 2027".