Perugia, 17 agosto 2024 - Sfruttamento del lavoro e braccianti agricoli alloggiati in capannoni ai limiti della decenza: un blitz delle forze dell’ordine nelle imprese agricole, ha fatto emergere in Umbria, come in tutta Italia, fenomeni di caporalato e condizioni di lavoro estreme, oltre a numerose irregolarità. Nella nostra regione sono finiti nei guai sei imprenditori. Si tratta di un 72enne, un 47enne, un 56enne, un 55enne, un 62enne e un 33enne, tutti operanti nel settore agricolo e in quello dell’allevamento. Le loro aziende si trovano nei comuni di Bastia Umbra, Marsciano, Umbertide e Castiglione del Lago. Agli imprenditori sono stati contestati reati che vanno dal caporalato fino a violazioni in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro, oltre alla mancanza di presidi di sicurezza e antincendio.
Sono emerse realtà di sfruttamento del lavoro, irregolarità nelle assunzioni se non vero lavoro in nero e irregolarità in materia di immigrazione. I soggetti devono ora rispondere dei reati di cui sono imputati alle procure della Repubblica di Perugia e di Spoleto. Al momento sono state elevate sanzioni per un totale di 50 mila euro.
La condizione più grave che è stata rilevata riguarda un’azienda agricola di Bastia Umbra di allevamento avicolo, all’interno della quale sono stati trovati due dipendenti di origine indiana privi del permesso di soggiorno per lavoro subordinato in quanto irregolari sul territorio nazionale. Nel corso dell’ispezione è stato accertato che i due lavoravano e vivevano nella ditta da oltre 8 mesi, dormendo in un locale abusivo ricavato all’interno dello spogliatoio che versava in condizioni igieniche particolarmente critiche presentando gravi violazioni alle più basilari norme di sicurezza, come ad esempio la presenza di bombole del gas posizionate all’interno dello stesso ambiente. Durante il controllo è arrivato anche un bracciante peruviano, titolare di permesso di soggiorno ma anch’esso risultato assunto in maniera irregolare dai proprietari della società. Il locale adibito ad “abitazione”, adiacente al capannone del pollame, è stato sottoposto a sequestro, mentre non si è proceduto alla sospensione dell’attività trattandosi di azienda zootecnica. Sono state elevate sanzioni per un importo pari a 30mila euro.
Il commento del segretario della Uil Umbria, Maurizio Molinari: " I controlli hanno portato alla denuncia di sei persone, colpevoli di far lavorare in condizioni inaccettabili diversi lavoratori. Condizioni igieniche assenti, così come mancanza di presidi antincendio e Dpi. Il tutto per lavoratori irregolari, fantasma. Addirittura alcuni di questi dormivano e alloggiavano in ambienti con bombole di gas presenti. I controlli sono dunque un’ottima notizia, ma il vero successo sarà quando di queste campagne non ci sarà più bisogno. Anche per tendere a questo obiettivo, auspichiamo un celere rinnovo contrattuale per i Cpl (Contratti provinciali lavoratori agricoli) di Perugia e Terni, dove sono inseriti anche provvedimenti tesi al contrasto di questa barbarie. Questa crudeltà si supera solo con lo sforzo unitario e i sindacati sono in campo”.