"La salute resti un diritto di tutti". In trecento presidiano l’ospedale

Manifestazione per dire no all’impoverimento della sanità pubblica. "Più risorse, meno liste d’attesa"

"La salute resti un diritto di tutti". In trecento presidiano l’ospedale

"La salute resti un diritto di tutti". In trecento presidiano l’ospedale

Il rischio, concreto, è che si torni indietro nel tempo, "quando c’era la mutua e potersi curare era un lusso per pochi". Liste d’attesa infinite, spostamenti di centinaia di chilometri su e giù per l’Umbria per fare un esame diagnostico, medici e infermieri sotto organico, reparti ridimensionati. Per dire no all’impoverimento della sanità pubblica a favore di quella privata ieri mattina circa 300 cittadini si sono ritrovati davanti all’ospedale di Città di Castello per partecipare alla manifestazione in difesa del diritto alla salute indetta da Cgil, Cisl e Uil territoriali dell’Alto Tevere, insieme ai sindaci, a Confindustria e alle principali associazioni di volontariato.

Fratini, per Cgil, Cisl e Uil, ha aperto l’iniziativa pubblica, che si è svolta alla presenza anche di alcuni dirigenti, medici e infermieri dell’ospedale. Un "doveroso ringraziamento" è stato rivolto a tutti i lavoratori della sanità che "quotidianamente, tra mille difficoltà, si impegnano con professionalità e abnegazione al servizio dei cittadini, nonostante da eroi al tempo del Covid siano passati in poco tempo a un costo da comprimere".

Secondo i sindacati e tutti i promotori della manifestazione, per rendere la sanità pubblica, gratuita, universale, e accessibile servono finanziamenti adeguati per le risorse umane e strumentali, per rispondere alle nuove e crescenti esigenze dei cittadini. L’appello alla Regione affinchè si muova e faccia qualcosa è partito dalla voce di tutti. Nel corso dell’iniziativa sono intervenuti il sindaco di Città di Castello Luca Secondi coi colleghi Paolo Fratini, Letizia Michelini, Gianluca Moscioni, l’onorevole Walter Verini, ma anche il direttore generale della Usl Umbria 1, Enrico Martelli, e Italo Cesarotti in rappresentanza delle associazioni di volontariato del territorio.

Numerosi gli interventi e le precisazioni su quelle che sono le criticità ormai annose per la struttura tifernate. Il sindaco di Città di Castello ha affermato che l’impegno di tutti i promotori è quello di "continuare la lotta e la mobilitazione attraverso un continuo e costante coinvolgimento di tutte le comunità dell’Alto Tevere, perché, partendo dal basso, istituzioni, sindacati, associazioni, con un forte coinvolgimento popolare, possono costruire le condizioni per fare ritornare la sanità un bene comune e diffuso nel territorio".

Cristina Crisci