REDAZIONE UMBRIA

La rivolta degli addetti del 118: "No all’esternalizzazione del servizio"

Assisi: infermieri, medici, autisti soccorritori hanno scritto alla presidente Tesei e ai sindaci

La rivolta degli addetti del 118: "No all’esternalizzazione del servizio"

Gli operatori sanitari dei diversi profili professionali attivi nel Sistema Regionale “118“ sono scontenti di quello che sta accadendo riguardo alla gestione dei mezzi di trasporto utilizzati per il soccorso e anche per la possibile esternalizzazione di alcuni servizi. Con la richiesta, condividendo le posizioni già espresse dalle organizzazioni sindacali, di revoca degli atti che stanno producendo tali effetti; nello specifico la delibera n. 1173 del 29092023. "Il parco macchine ormai datato e con percorrenze elevate, causa disagi e rischi per i cittadini soccorsi e per gli operatori coinvolti. A quanto risulta l’orientamento aziendale, invece di considerare soluzioni tecniche mirate all’adeguamento dei mezzi di soccorso e del personale, prefigura un disimpegno mediante l’esternalizzazione del servizio, con ricorso a fornitori esterni di macchine e personale autista".

È quanto scrivono infermieri, medici, autisti soccorritori alla presidente della Regione, Donatella Tesei, all’assessore per la tutela e la promozione della salute della Regione Umbria, Luca Coletto, al direttore generale dell’Usl Umbria 1, Nicola Nardella, ai sindaci dei comuni di Assisi (Stefania Proietti), Bastia Umbra (Paola Lungarotti), Bettona (Valerio Bazzoffia) e Cannara (Fabrizio Gareggia).

"Esprimiamo preoccupazione per la caduta di efficienza nell’assicurare il nostro contributo nel Sistema Regionale di Soccorso Territoriale, a seguito di una inadeguata programmazione di investimenti per la regolare sostituzione dei mezzi di soccorso – spiegano ancora –. Posta la confutabilità della soluzione anche sotto il profilo strettamente economico, da questa scelta deriverebbe un ulteriore impoverimento da perdita delle professionalità degli autisti soccorritori aziendali, quali componenti qualificati dei team di soccorso, di lunga esperienza e dimostrata affidabilità. Questo percorso, se attuato, non può che segnare un’altra pagina di declino del patrimonio del Servizio Pubblico Sanitario, patrimonio legato alla presenza di uomini e mezzi che assicurano la credibilità istituzionale ai cittadini, attraverso il loro impegno ed efficacia quotidiana". Da qui la richiesta di una riflessione e di un impegno istituzionale sui temi richiamati, con l’unico scopo di mantenere la fiducia dei cittadini verso il Sistema di Soccorso Territoriale e più ampiamente verso il Sistema Sanitario Regionale. Con relativa revoca della delibera.