"La politica non c’entra, chi strumentalizza non siamo noi"

La senatrice Valeria Alessandrini (Lega) sostiene la linea della presidente: "Il provvedimento è stato preso per tutelare la salute"

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"Non è stata una scelta politica. La decisione della Governatrice Tesei di prevedere tre giorni di ricovero per la somministrazione dell’aborto farmacologico è stata assunta per tutelare la salute delle donne". Valeria Alessandrini, senatrice ternana della Lega (che della Tesei, dopo l’elezione a Governatrice dell’Umbria, ha preso il posto a Palazzo Madama), non ha dubbi: nessuna ideologia, anzi "se c’è qualcuno che strumentalizza una questione così delicata sono proprio i partiti che in Umbria sono all’opposizione".

Si è parlato di un ritorno al Medioevo con la scelta di non consentire più il day-hospital...

"Ma non scherziamo! La Giunta Tesei non ha fatto altro che adeguarsi alle considerazioni del Consiglio superiore di Sanità. Il pensiero va ai rischi ai quali la Ru486 espone le donne, che in un momento così difficile, per una scelta così difficile, hanno bisogno della migliore assistenza dal punto di vista sanitario e psicologico".

A suo parere, quindi, non c’è la volontà di rendere più complicato l’accesso all’aborto farmacologico...

"Assolutamente no. Non sono un medico, ma nella scelta della Giunta guidata dalla presidente Tesei vedo solo la volontà di accompagnare le donne in una scelta così complessa. Sono una donna e sono mamma, mi rendo conto di quello che può significare decidere per l’aborto. E, in questo caso, non c’è ideologia che tenga: c’è solo la necessità di fornire tutto il sostegno possibile, non solo sanitario".

Si parla di aggravio di spese per il sistema sanitario regionale e di mancata garanzia della privacy negando il day-hospital. Lei cosa ne pensa?

"Questi sì, mi sembrano discorsi ideologici e pretestuosi. Ribadisco: somministrare l’aborto farmacologico con tre giorni di ricovero non è una scelta fatta per ragioni politiche o per ledere o sminuire i diritti delle donne. Tutt’altro. Il provvedimento ha la volontà di assicurare più attenzione".

E delle donne che sono scese in piazza?

"Fanno bene a manifestare la loro contrarietà, siamo in democrazia. Ma la loro protesta non deve essere strumentalizzata. La governatrice Tesei ha preso una decisione sulla scorta di pareri tecnici. E, peraltro, il provvedimento e le polemiche che lo hanno seguito hanno convinto il ministro Speranza a chiedere un nuovo parere al Consiglio superiore di Sanità. L’obiettivo è fare il meglio per le donne. Al di là degli steccati".