La Pasqua porta belle sorprese. Il turismo riempie gli alberghi : "Il brand Umbria piace e funziona"

L’assessore Agabiti: "Un anno record per il comparto. Buoni risultati anche dalla promozione con l’estero". Fittuccia (Federalberghi): "Gubbio, Orvieto, Assisi e Todi quasi da tutto esaurito. Unico neo la pioggia" .

La Pasqua è dietro l’angolo e l’Umbria del turismo lento, dei borghi da favola , del buon mangiare e dei paesaggi incontaminati ha tutte le carte in regola per essere considerata una delle mete preferite dai vacanzieri di primavera. E’ ottimista il numero uno di Federalberghi Umbria Simone Fittuccia. "Gubbio, Orvieto, Assisi e Todi hanno fatto il pieno di presenze, con la ricettività delle strutture che si attesta quasi tutta al completo (la media regionale è invece intorno all’85-90%). Dunque possiamo essere più che soddisfatti. L’unica nota dolente, come stanno riscontrando anche i colleghi degli altri comprensori, è il cattivo tempo". Ma chi è il turista tipo che sceglie l’Umbria per la Pasqua? "La Pasqua è degli italiani, con presenze dell’80% sul totale – nota Fittuccia – mentre per i ponti primaverili la percentuale sale dalla parte degli stranieri". Quanto alla permanenza, la parola d’ordine è ancora il mordi e fuggi. " Nella maggior parte dei casi – conferma il presidente di Federalberghi – ci attestiamo su due-tre pernottamenti".

Intanto, l’assessore regionale al turismo traccia un primo bilancio di questo trimestre, in attesa dei dati definitivi sulla Pasqua. "I dati di febbraio sono ottimi – commenta Paola Agabiti – È stato, infatti, registrato un aumento significativo di presenze, più 16,9%, rispetto allo stesso mese dello scorso anno che, occorre ricordare, è stato un anno record per il turismo in Umbria e con addirittura un aumento del 26,7% se si guarda allo stesso mese del 2019. Anche per queste festività sono attesi moltissimi visitatori e turisti sempre più attratti dalle bellezze della nostra Regione. Io credo che la chiave del successo sia l’aver compreso le potenzialità di tutti i nostri territori e di averle messe a sistema, grazie anche al coinvolgimento e alla collaborazione delle associazioni e degli operatori del settore, sotto l’unico brand vincente dell’Umbria. Puntare in particolare su alcuni elementi di forza dei territori per caratterizzare l’offerta turistica regionale, come i cammini o più in generale il turismo lento ed esperienziale per cui l’Umbria è già riferimento a livello nazionale, si è rivelata una scelta giusta".

"Un contributo fondamentale – conclude Agabiti – è stato dato anche dagli spettacoli e dagli eventi culturali e sportivi promossi che hanno animato la nostra Regione sempre però in un’ottica di qualità. Vorrei, infine, evidenziare un dato: l’importante incremento che abbiamo rilevato delle presenze degli stranieri: segno che le campagne estere su cui abbiamo puntato hanno dato i loro frutti".

Silvia Angelici