La “luce“ di Daniela arriva in Etiopia

La donna ha investito tutti i suoi averi per acquistare 500 lampade per un villaggio poverissimo

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Tutti i suoi averi per portare la “luce“ in Etiopia. Arriva da Città della Pieve e attraversa due continenti una storia bellissima, fatta di amore, coraggio e altruismo. La storia di Daniela Benuzzi Ford nata il 9 agosto 1940 ad Addis Abeba da genitori italiani. Il padre, Felice Benuzzi, era funzionario coloniale italiano in Etiopia quando nel 1941 la città venne conquistata dai britannici, lui fu catturato e inviato in un campo di prigionia a Nanyuki, alle pendici del Monte Kenya, mentre all’età di pochi mesi Daniela fu inviata con la madre, Stefania, in un campo di prigionia a Dire Dawa (Etiopia). Daniela e Stefania vennero rimpatriate solo tre anni dopo per mezzo della Croce Rossa Internazionale, mentre il padre rimase prigioniero in Kenya per ben sei anni, dove nel frattempo scrisse il libro “Fuga sul Kenya“.

Finita la guerra il padre proseguì la sua carriera da diplomatico, grazie alla quale si ritrovarono a viaggiare molto, e in uno di questi spostamenti Daniela conobbe il suo futuro marito, Alan Ford, un diplomatico americano. Alan era un grandissimo amante dell’Italia, a tal punto che una volta in pensione, nel 1995, decise di dedicarsi alla cura di un pezzetto di terra proprio qui a Città della Pieve, a Fontesecca per la precisione. Quando Alan venne a mancare Daniela, nonostante i suoi 79 anni, decise di lanciarsi in una nuova avventura ed esplorare l’Etiopia. In uno dei suoi viaggi si trovò a trascorrere qualche ora con un apicoltore di un villaggio poverissimo, senza nulla, nè acqua, né luce, né gas, né benzina. E fu in quel momento, grazie a quell’incontro, che decise di voler dedicare tutti i suoi risparmi per un progetto: portare lì l’elettricità. Così comprò delle lanterne solari e le consegnò agli abitanti. Una volta tornata in Italia ordinò altre 150 lanterne da portare in Etiopia e, nonostante il Covid, con la sua determinazione riuscì a trovare il modo di tornare per ragioni di volontariato. Terminate le lanterne rientrò in Italia e a febbraio 2022 contattò l’ambasciatrice etiope a Roma, Demitu Hambisa, per parlarle di questo progetto. Daniela decise così di proseguire con la sua missione personale, dare tutti i suoi averi e acquistare ulteriori 500 lampade. Oggi Daniela è in attesa di tornare ad Addis Abeba e lo farà intorno al 22 agosto prossimo, proprio per consegnare queste altre 500 lampade.