La guerra nel presepe

Il presepe allestito al Cenacolo San Marco dall'Istess rappresenta la Natività con il Bambinello adagiato su un cumulo di sassi e mattoni, simbolo della tragedia vissuta in Palestina. Soldati e carri armati sostituiscono pastori e animali, mentre un aereo militare vola sopra la capanna. Una rappresentazione che vuole riflettere sulla realtà.

TERNI Gesù bambino tra soldati e carri armati. E’ il presepe allestito al Cenacolo San Marco dall’Istess, che ha voluto rappresentare la Natività con il Bambinello adagiato su un cumulo di sassi e mattoni piuttosto che nella mangiatoia. "È un presepe che racconta l’immane tragedia che si sta vivendo in Palestina, a Gaza e a Betlemme, in Cisgiordania – spiega all’Ansa il direttore dell’Istess, Arnaldo Casali – . I pastori e tutti gli animali tradizionali sono stati uccisi e giacciono a terra esanimi, al loro posto, nel nostro presepe, ci sono invece i soldati, mentre i carri armati hanno sostituito di fatto i cammelli. Ed è scomparsa anche la stella cometa che annuncia la nascita del Re, sopra la capanna adesso vola un minaccioso aereo militare pronto a lanciare missili. A vegliare il Bambinello c’è soltanto la Madonna, mentre San Giuseppe è rimasto al di là delle macerie e sta a simboleggiare come tante famiglie sono state divise dal conflitto". "Il presepe dell’Istess - aggiunge Casali - vuole avere sempre un occhio di riguardo alle sofferenze e alla realtà, perché è così che nasce, come ci ricorda San Francesco con la prima rappresentazione della Natività a Greccio, in occasione degli ottocento anni dalla nascita del presepe, ne abbiamo fatto un vero e proprio film".