La festa I trent’anni di Umbria Jazz Winter

Tutto pronto a Orvieto per un’edizione speciale: da domani al primo gennaio 79 concerti con oltre 140 artisti. Gli eventi più attesi

La festa I trent’anni di Umbria Jazz Winter

La festa I trent’anni di Umbria Jazz Winter

Cinque giorni di festival con 140 artisti, 22 band, 79 eventi in 7 location del centro storico. Sono i numeri di Umbria Jazz Winter che taglia il traguardo della trentesima edizione e la festeggia con un cartellone speciale, in scena da domani a lunedì primo gennaio. In città è tutto pronto, con tanto di servizio navetta speciale e gratuito per facilitare i collegamenti serali. Tutti pieni gli alberghi e le strutture ricettive. Ottimi risultati anche sul fronte delle prevendite: i biglietti sono stati venduti all’80%, alcuni concerti sono già sold out e si veleggia verso il tutto esaurito, in linea, se non meglio, con le edizioni precedenti.

UJ Winter riconferma la formula che ne ha fatto la fortuna fin dalla nascita nel 1993, con musica per tutta la giornata, senza soluzione di continuità, dalle 11.30 con la street parade dei Funk Off (foto sotto) per finire alle ore piccole. Con la particolarità che quasi tutti gli artisti sono residenti, dando così al pubblico la possibilità al pubblico di ritagliarsi un itinerario giornaliero a suo piacimento, con incroci tra musicisti e presentazioni di progetti diversi dello stesso artista. Un viaggio tra le note che si snoda così tra il teatro Mancinelli, la Sala dei 400 e la Sala Expo del Palazzo del Capitano del Popolo, il Palazzo dei Sette (dove la musica è no-stop dall’ora di pranzo fino a notte e dove si terranno anche i cenoni per festeggiare l’arrivo del nuovo anno con musica dal vivo), il il Museo Emilio Greco e un’altra “location” tutta particolare, le vie del centro, scenario delle parate dei Funk Off. Il Duomo ospiterà i canti religiosi del coro Gospel il pomeriggio di Capodanno, Giornata Mondiale della Pace. Il trentennale del festival viene celebrato anche con una mostra allestita nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio fino al 7 gennaio, che ripercorre una storia lunga trent’anni attraverso i manifesti, con uno sguardo di insieme alle immagini che di edizione in edizione hanno annunciato Umbria Jazz Winter.

Uno sguardo, allora, al cartellone, di un’edizione decisamente speciale. C’è attesa per la nuova e ambiziosa produzione originale del festival, con la Umbria Jazz Orchestra e Joe Lovano, su arrangiamenti e orchestrazioni di Michael Gibbs e la partecipazione di Steve Wilson, Peter Washington e Lewis Nash, al debutto venerdì alle 21 al Mancinelli e tanto sono gli omaggi annunciati: lo spettacolo “Viva/De André“ di Luigi Viva con ospite Danilo Rea, “We Wonder“, le più belle canzoni di Stevie Wonder con il quartetto di Fabrizio Bosso, ospite speciale Nico Gori, “Dear Dexter“ in memoria di Dexter Gordon con il quintetto di Piero Odorici e l’omaggio a John Coltrane con il quartetto guidato dal sassofonista Chico Freeman e dal pianista Antonio Faraò.

Spazio al jazz made in Italy con Enrico Rava alla guida del quintetto di giovani musicisti, i “Fearless Five“ e due talenti del panorama internazionale, Alessandro Lanzoni con il suo trio e Francesco Cafiso al sassofono, attesi fin da domani sera al Mancinelli. Sempre da domani attesa per Cécile McLorin Salvant (foto sopra), astro della vocalità che la mattina del 30 dicembre sarà anche protagonista di un blindfold test con Ashley Kahn, celebre critico musicale. E poi Alexa Tarantino, sassofonista in ascesa, con il suo quartetto, la songwriter Olivia Trummer, lo swing senza tempo di Ray Gelato & The Giants, beniamino del pubblico e Nick The Nightfly, performer e presentatore.

Spazio ai giovani con due band che inaugurano UJ Winter domani alle 16 alla Sala dei 400: Kaleidoscope Quartet“ vincitore del Conad Contest e “Berklee/Umbria Jazz Clinics Award Group“, con i migliori allievi dei corsi della scuola di Boston. E per i più piccoli tornano le iniziative di UJ4KIDS, venerdì e sabato al Teatro del Carmine, domenica 31 nelle piazze e nei vicoli del centro storico.

Sofia Coletti