"La Città del Cioccolato al Mercato Coperto"

Eugenio Guarducci lancia un appello al Comune: "Serve una visione, dateci fiducia". L’ipotesi di fondazione e società di gestione

di Sofia Coletti

“Bando alle chiacchiere“. Con questo slogan Eugenio Guarducci rompe il silenzio sulla tormentata vicenda del Mercato Coperto dopo il ritiro della cordata di imprese che aveva ottenuto la gestione. E rilancia il progetto, inseguito fin dal 2004, della “Città del Cioccolato“. "Serve una visione" invoca il patron di Eurochocolate che boccia il nuovo bando che il Comune sta elaborando ("non siamo interessati a partecipare") e propone la sua soluzione sul modello del Museo del Cioccolato di Colonia: una fondazione pubblica per gli investimenti e la gestione affidata a una cordata di imprenditori.

Di certo la vicenda sta lasciando Guarducci con l’amaro in bocca. E ieri, fedele al suo spirito irriverente e giocoso, è voluto tornare sull’argomento in occasione della presentazione di un nuovo prodotto, il “Nuovo amaro del dipendente“, un mix di erbe officinali combinate con granella di cacao dal sapore gustoso e dolce-amaro. Ma al di là dei giochi di parole, Guarducci si fa serio. Il suo è un appello diretto agli amministratori locali. "Li invito ad essere coraggiosi – dice – e a darci fiducia. Il Mercato Coperto è un punto di svolta e di cerniera della città. Se si sbaglia lì si sbaglia tutto il centro storico". Per la serie, ora o mai più. Ed ecco tornare alla ribalta la cittadella al sapore di cacao, "perché il cioccolato – insiste – è un bene comune della collettività, fa parte dell’identità perugina dai tempi di Luisa Spagnoli. Per me è come tirare un calcio di rigore senza portiere, è il secondo aeroporto per la città".

Già, ma come fare? Per completare i lavori all’interno della struttura serve un investimento che Guarducci stima sui 3 milioni e mezzo di euro. "Ma in questi momenti di crisi nessun imprenditore può fare un passo del genere". Da qui l’idea di una fondazione pubblica per l’investimento e di una gestione affidata a una società di soggetti imprenditoriali riuniti da Guarducci. "La gestione assicura il rimborso dell’investimento attraverso l’affitto per un periodo di 15 anni, gli extraprofitti potrebbero essere reinvestiti per aziende e start up". Il modello da seguire è quello tedesco del Museo del Cioccolato di Colonia che vanta 600mila visitatori all’anno.

All’orizzonte intanto si staglia la nuova edizione di Eurochocolate che dal 14 al 23 ottobre si terrà di nuovo all’Umbriafiere di Bastia. "Dopo il covid ci torniamo perché è cambiata l’architettura dell’evento, gli sponsor hanno ridotto o annullato la loro partecipazione, se fossimo tornati a Perugia, la kermesse sarebbe stata un quarto rispetto al passato". E in futuro Eurochocolate tornerà in città? "Spero in un progetto permanente, in una dimensione più ordinata". Guarducci non ha dubbi: "La Città del Cioccolata è la chiusura naturale del cerchio".