La chef Claudia Di Meo e la tradizione Consigli per il menù di Capodanno

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"Da Ciccillo ristorante Dieci portate nel prezzo di una

Alla sera del trentuno Grande festa del veglione

Le stelle filanti nel salone Tavolo solo su ordinazione Orchestra, pezzi a richiesta Repertorio della festa".

Così canta Vinicio Capossela nella sua “Al Veglione”. Certo Capodanno, resta per tutti un po’ così. La grande sala da ballo addobbata a festa e tanti piatti della tradizione come lenticchie e cotechino, che, mangiate al rintocco della mezzanotte, si dice portino ricchezza e fortuna. Nel folclore piu antico, almeno cosi dicevano le nonne, il frutto da gustare per le stesse ragioni era il melograno. Le tradizioni italiane si snodano tra una serie di riti scaramantici come indossare biancheria intima di colore rosso o gettare dalla finestra oggetti vecchi, anche se quest’ultima è stata per fortuna abbandonata. Resta comunque radicato il senso della serata a tavola fino all’arrivo della mezzanotte. E qui veniamo al tradizionale menù umbro della festa.

A cominciare dalle tartine con salmone accompagnate da burro spalmato e capperi.

Per chi volesse azzardare una versione più moderna si può sempre sostituire il burro con una crema di caprino oppure con un semplice ma super gustoso “guacamole“ di facilissima preparazione (per 1 avocado mezzo spicchio di aglio, 5 pomodori pachino, mezza cipolla rossa, e succo di lime, sale e pepe).

E poi che Capodanno sarebbe senza I Vol-au-vent riempiti di insalata russa? Quelli che mangi in un boccone ma le cui briciole rimarranno attaccate sulla giacca proprio come le stelline fatte ’esplodere’ per festeggiare la mezzanotte.

Per chi volesse rinunciare alla carne al posto del salmone però l’opzione saccottini fontina e pera è l’ideale.

Si realizzano in modo molto semplice basta ritagliare la pasta sfoglia in tanti piccoli quadratini e inserire una fetta di fontina e uno spicchio di pera. Richiudere e cuocere in forno a 200° per 810 minuti. Altri piatti che non possono mancare sulla tavola dell’ultimo giorno dell’anno sono le cozze gratinate e gli spaghetti con le vongole. Naturalmente spazio anche ai fritti che si possono però alleggerire con una tempura: farina di riso e acqua gassata. Consiglio: provate il radicchio rosso spadone fritto oppure del platano per una avventura ’esotica’. Con un pizzico di nostalgia si può sempre fare un tuffo nei leggendari anni ’80, dal cocktail di gamberetti alle audaci varianti di piatti grassi come panna e prosciutto, panna e piselli e via dicendo. Per continuare, un filetto al pepe verde ormai intramontabile e a concludere un Saint Honoré oltre ai tradizionali panettone, pandoro e torrone. Buon 2023 a tutti!

Claudia Di Meo*

*Chef folignate. Ha lavorato anche per i più prestigiosi ristoranti inglesi