
Il segretario generale della Uil Umbria, Maurizio Molinari: L’economia umbra fatica ad adeguarsi al cambiamento»
Arriva anche in Umbria la ‘Carovana’ della Uil, la manifestazione nazionale che sta toccando tutte le regioni con lo slogan ‘No ai lavoratori fantasma’. L’appuntamento umbro sarà proprio a Foligno lunedì 24 e martedì 25 marzo, quando si succederanno, nella location di piazza San Domenico, sette panel con relatori regionali e nazionali, per parlare di precarietà e di lavoratori fantasma. Lunedì sarà a Foligno, per suggellare l’importanza dell’evento, anche il segretario generale della Uil nazionale, Pierpaolo Bombardieri. La scelta della sede della Carovana è ricaduta a Foligno perché è una città che, più di altre, sta vivendo il processo di trasformazione dell’economia e del lavoro. Sarà un confronto tra sindacato, mondo del lavoro e delle professioni e giovani, che spesso si trovano ad essere in prima linea come lavoratori contro la precarietà. Si comincia lunedì alle 10 con i saluti istituzionali del sindaco Stefano Zuccarini e della presidente della Regione Stefania Proietti. Quindi toccherà al primo panel, dalle 10.30, ’La voce dei giovani - tra difficoltà e paura del futuro’, dove parteciperanno il tesoriere nazionale Uil Benedetto Attili, il segretario generale della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, l’assessore regionale Francesco De Rebotti e l’assessore del Comune di Foligno, Elisabetta Ugolinelli. Il programma è ricco di ospiti.
"La situazione dell’Umbria è ad un bivio - spiega il segretario generale della Uil Umbria, Maurizio Molinari - tra le difficoltà di un’economia che fatica ad adeguarsi al cambiamento e un futuro sostenibile e adeguato. Diverse sono le questioni sul tavolo, a partire da quella della sicurezza sul lavoro, che continua a mietere vittime e per la quale serve un intervento serio. La sanità resta un tema scottante ma anche l’industria non dorme certo sogni tranquilli. Da qui la necessità di un focus contro la precarietà e a tutela quelli che vengono chiamati, appunto, lavoratori fantasma. L’Umbria, da questo punto di vista, non dorme sogni tranquilli, perché i giovani sono sempre di meno e, per quelli che restano, le prospettive sono precarie. Per i nuovi assunti, infatti, le prospettive sono essenzialmente di un lavoro precario per tre contratti su quattro".