La battaglia sul Nodino di Perugia I Comitati si appellano al Ministero

Interpello di Italia Nostra per la "necessità di sottoporre il progetto a valutazioni ambientali più restrittive"

La battaglia sul Nodino di Perugia  I Comitati si appellano al Ministero

La battaglia sul Nodino di Perugia I Comitati si appellano al Ministero

"Il progetto definitivo del Nodino deve essere sottoposto a Valutazione ambientali più restrittive, poiché dal 2006 – anno in cui venne approvato il progetto preliminare dal Cipe – c’è un vincolo ambientale maggiormente restrittivo nell’area di Collestrada riconosciuto nel 2014". E’ questo in sintesi, il senso dell’interpello presentato da Italia Nostra al Ministero dell’Ambiente per avere un parere sulla necessità di sottoporre la procedura a valutazioni più approfondite da parte degli organi competenti ("Via" e "Vinca" si chiamano tecniccamente), con i comitati che continuano a dare battaglia e non lasciano nulla di intentato. Nelle dieci pagine firmate dall’avvocato Valeria Passeri viene riportato come sia "evidente che dalla delibera Cipe del 2006 ad oggi, lo stato ambientale, urbanistico e il tessuto economico dell’area, interessata dal progetto, sono mutati drasticamente. Il Ministero dell’Ambiente nel 2013, ha riconosciuto l’area interessata dalle opere come ’Zona speciale di conservazione’ boschi a farnetto di Collestrada". Italia Nostra ritiene che l’apposizione del vincolo operato da Regione, Ministero e Commissione Ue, in una fase temporale successiva all’esame del progetto preliminare, "avrebbe dovuto dissuadere chiunque dal perseverare e promuovere un progetto devastante dal punto di vista ambientale, anche in considerazione delle misure di conservazione stabilite dalla regione sulla conservazione degli habitat naturali e seminaturali nonché della flora e della fauna selvatiche. Tali misure – si afferma nell’interpello – di fatto vietano qualunque mutamento nel suolo, sottosuolo e soprassuolo, precludendo recisamente costruzioni, scavi, tagli, demolizioni, modifica di sorgenti, fossi, falde senza la preventiva Valutazione d’incidenza ambientale e di impatto ambientale".