REDAZIONE UMBRIA

Isotta Fraschini, la “cassa“ è ferma a gennaio

I 46 lavoratori attendono l’erogazione delle mensilità da febbraio a giugno E c’è chi si trova in difficoltà

L’erogazione della cassa integrazione per i dipendenti della Isotta Fraschini è ferma a gennaio. Sindacati e amministrazione comunale, dopo il fallimento della ex Pozzi, hanno accolto positivamente la notizia dell’accordo per il riconoscimento della cassa integrazione straordinaria ai 156 lavoratori del polo metallurgico di Santo Chiodo, ma 46 dipendenti della Isotta Fraschini attendono ancora l’erogazione dei mesi da febbraio a giugno. L’ultimo pagamento, relativo alla mensilità di gennaio, risale al 9 giugno, poi più nulla e i dipendenti hanno chiesto informazioni all’Inps, facendo esplicito riferimento al decreto ministeriale firmato il 10 giugno, relativo al trattamento di cassa integrazione per il periodo che va dal 1 febbraio al 30 giugno. "L’azienda è in fase di autorizzazione Cigs – risponde l’Inps – con diminuzione periodo per cessazione attività". Per l’erogazione quindi ci sarà ancora da attendere, ma tra i 46 dipendenti della Isotta Fraschini ci sono anche famiglie con bambini, che dovranno rinunciare alle ferie estive perché le difficoltà economiche aumentano sempre più. Diversa la situazione dei 110 colleghi della Ims, che già hanno riscosso le mensilità da febbraio a maggio, ma rimane in sospeso giugno. Il Tribunale di Spoleto ha dichiarato il fallimento della Ims e della Isotta Fraschini a inizio giugno.

Il giudice ha nominato due curatori fallimentari Paola Nannucci e Gianni Cianetti e insieme ai funzionari del Ministero del Lavoro ed ai rappresentanti sindacali hanno siglato l’accordo che garantirà la cassa integrazione a 156 lavoratori fino al 3 giugno 2021, per un totale di 12 mesi a decorrere dal 4 giugno 2020. I dipendenti della ex Pozzi sono in attesa della firma del nuovo decreto.

D. M.