
SAN GIUSTINO
di Fabrizio Paladino
Ultima settimana di vita per un’altra filiale delle ex Casse di Risparmio dell’Umbria. Prosegue, infatti, il taglio – che a tanti appare ingiustificato – dei punti di riferimento nel territorio del gruppo Intesa Sanpaolo. Venerdì, infatti, chiude i battenti anche la filiale di Selci dopo che, nei giorni scorsi, numerose polemiche si sono registrate anche nel versante Lama della stessa frazione. Pure qui, infatti, la banca è stata chiusa. A Selci, località con poco più di 2mila abitanti, l’aggravante è rappresentato dal fatto che dal 22 novembre l’unico sportello bancario non sarà più attivo, con un paese già segnato dalla chiusura, negli ultimi tempi, di numerose attività. Una scelta, quella operata da Intesa Sanpaolo, sulla quale c’è poco da contestare, nel senso che anche la locale amministrazione comunale guidata dal sindaco Paolo Fratini, dopo aver avuto numerosi confronti con i responsabili dell’istituto di credito, ha dovuto prendere atto di questo continuo ridimensionamento che, di fatto, rappresenta un assist invitante per i clienti nel trovare altre realtà dove affidare i propri risparmi.
Un disagio enorme per Selci, soprattutto per le persone anziane o quelle impossibilitate anche nel farsi accompagnare a San Giustino dove, come è noto, resterà l’unica filiale del comune delle ex Casse di Risparmio dell’Umbria. Peraltro la frazione entro breve non potrà più avere anche il bancomat posizionato all’ingresso della banca. Almeno da questo punto di vista, come ha fatto intendere il sindaco Fratini, il Comune si sta attivando per trovare un luogo – di gestione pubblica – dove sistemare il bancomat all’interno del paese. L’ipotesi al momento è quella di attivarlo all’esterno del Cva di Selci, con un abbattimento dei costi importante. A correntisti in questi giorni sta arrivando la comunicazione di Intesa Sanpaolo riguardo lo stop del servizio su Selci e il trasferimento dell’attività di sportello a San Giustino, a circa 5 chilometri da Selci.
Nei giorni scorsi anche a Lama si erano registrate polemiche in seguito alla decisione di chiudere la filiale locale delle ex Casse di Risparmio dell’Umbria. Una decisione arrivata senza grande preavviso.
"L’ennesima scelta sbagliata e non condivisa con le organizzazioni sindacali territoriali", hanno ribadito in una nota Cgil, Cisl e Uil dell’Alta Umbria insieme alle rispettive associazioni di categoria dei lavoratori del credito. I clienti avranno un nuovo iban mentre il vecchio continuerà a rimanere valido per alcuni mesi, così come rimarranno validi le carte e i carnet assegni.