Perugia, 23 febbraio 2024 – Il capoluogo umbro, così come l’intera regione, restano le realtà il cui il costo della vita cresce in modo più significativo da alcuni anni a questa parte. La conferma arriva anche per questo inizio di 2024 tra l’altro con un ‘paniere’ di beni aggiornato: l’Istat, infatti, ha reso noti ieri i dati dell’inflazione dei comuni con più di 150 mila abitanti, in base ai quali l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita, sulla base anche dei nuovi dati.
Bene, in testa alla classifica delle città più care d’Italia, c’è Napoli dove l’inflazione pari a +1,9%, la più alta tra i capoluoghi di regione che si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 419 euro per una famiglia media, in aumento rispetto alla spesa che ci sarebbe stata con i vecchi dati Istat, pari a 384 euro.
Al secondo posto c’è proprio Perugia, dove il rialzo dei prezzi dell’1,7%, la seconda inflazione più alta ex aequo con Trieste, determina un incremento di spesa annuo pari a 417 a famiglia (sarebbero stati 391 euro con i dati Istat ormai superati). Medaglia di bronzo per Trieste che con +1,7% ha una spesa supplementare pari a 415 euro annui per una famiglia tipo (erano 395 euro lo scorso anno).
I prezzi che a Perugia continuano a crescere più di ogni altra cosa sono quelli dei prodotti alimentari: rispetto a un anno fa c’è ancora un incremento del 7,6 per cento, mentre su dicembre si parla si un + 0,7 quando il tasso è invece del +0,2. Frutta e verdura fanno ancora da traino (oltre venti punti di inflazione), ma anche i prodotti da forno viaggiano spediti. Il segno negativo è per energia elettrica e gas: - 43,6 e – 23,7 il tasso annuale, anche se il gas il mese scorso è tornato a crescere del 7 per cento. Il calo quindi è terminato e da un paio di mesi si assiste a una leggera ripresa, sempre tenendo conto che il tasso annuale nel febbraio del 2023 era del 10,1 e che comunque la media nazionale si assesta a un più 0,8 mentre a Perugia è di un punto più alta. Dopo Perugia, appena fuori dal podio Bolzano (+1,4%, al 3° posto per inflazione, pari a 405 euro), poi Venezia (+1,4%, 369 euro), al sesto posto Firenze (+1,4%, +366 euro), poi Livorno (+1,4%, 357 euro), Milano (+1,2%, 343 euro) e Verona (+1,1%, 283 euro). Chiude la top ten Rimini (+1%, +272 euro). Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, 3 città addirittura sono in deflazione: Campobasso dove l’inflazione pari a -0,7% si traduce in un risparmio equivalente, in media, a 145 euro su base annua.
Medaglia d’argento per Reggio Emilia, dove la diminuzione dei prezzi dello 0,4% determina un calo di spesa annuo pari a 109 euro per una famiglia tipo. Sul gradino più basso del podio delle città più risparmiose, Ancona che con -0,3% ha un taglio delle spese pari a 66 euro annui per una famiglia media.