REDAZIONE UMBRIA

"In Valnerina è emergenza lupi". Il grido d’aiuto degli allevatori

La Confederazione agricoltori denuncia reiterati attacchi e gravi danni provocati alle attività zootecniche

Non solo cinghiali. Emergenza lupi in Valnerina: lo denuncia la Cia (Confederazione italiana agricoltori) dell’ Umbria, lamentando gravi danni alle attività agricole e zootecniche. "Il problema non è qualche lupo, come in passato, ma branchi che attaccano con ferocia i nostri allevamenti, dimezzandoli. I vitelli vengono accerchiati, feriti oppure sbranati". Così Luigi Filipponi, allevatore a Macenano, Ferentillo. "L’eccessiva presenza di lupi - sottolinea la Cia – va a penalizzare gli allevamenti più virtuosi, quelli che hanno scelto il pascolo allo stato semibrado, salvaguardando l’ambiente e il benessere animale". "Ho 75 anni – racconta Filipponi – , in queste zone i lupi ci sono sempre stati, ma ora attaccano in branchi anche da dieci e rappresentano un diverso pericolo. Da giugno avrò perso una quindicina di vitelli". Negli ultimi cinque anni le medie annue di attacchi sono di 113 denunce e 157mila euro di danni prodotti, con dati in crescita nel 2022, fa sapere la Cia. Analizzando l’andamento dei danni dal 2003 al 2022, secondo i dati della Regione, sulla base delle denunce emerge un evidente picco nel 2014 con 401 denunce e 351mila euro di danno accertato rispetto all’andamento medio del periodo, con 176 denunce per un danno accertato di 177mila euro. E poi c’è la profonda crisi che sta attraversando la carne di Chianina, tra l’aumento dei costi di produzione e la diminuzione del prezzo sul mercato. " Gli indennizzi per gli attacchi dei lupi sono irrisori rispetto alla reale perdita che subiamo - aggiunge l’allevatore –, sia nell’immediato che nel prosieguo delle attività, già messa alla prova da costi di produzione crescenti. La Regione non ci riconosce alcun risarcimento se l’animale, come spesso accade durante un attacco di predatori, risulta disperso. In queste condizioni non andremo avanti ancora per molto".