"In arrivo dall’Afghanistan 13 profughi"

L’assessore Cicchi: "Si tratta di due famiglie che verranno accolte in appartamenti messi a disposizione dalla rete dei Cas"

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E’ stato rinviato per maltempo il presidio organizzato dall’Udi per sostenere le donne afghane e dare l’avvio ad una raccolta fondi per il popolo oppresso dal regime talebano. L’iniziativa che ha riscosso consensi trasversali (c’è la partecipazione della Cgil, Auser, Unione degli universitari, Scout, Tavola della pace, organizzazioni umanitarie e ambientaliste, gruppi politici) è comunque fissata per domani sempre alle 19 in piazza Italia.

"ll nostro compito oggi – dice l’Udi (Unione donne italiane) – non è solo aprire le case e accogliere le donne, come il femminismo ci ha insegnato a fare, ma anche sostenere le reti femministe delle afghane e lo faremo attraverso una raccolta fondi da tutta l’Umbria attravero la RU2020 a questo IBAN IT43 H030 6909 6061 0000 0101 048 con la causale “Raccolta fondi donne afghane”. Nelle aree rurali del Paese le donne non hanno mai avuto accesso all’istruzione, il graduale processo di emancipazione ha riguardato solo poche che vivono nei grandi centri abitati, un terzo delle donne afghane ha avuto l’opportunità di accedere a spazi di libertà ed ha conosciuto il processo di emancipazione, ma la maggior parte sono ancora costrette a sposarsi e non possono immaginare un futuro diverso. Scenderemo nelle piazze di Perugia e Terni – proseguono – indossando magliette rosse contro la perdita di umanità, per manifestare la nostra vicinanza alle donne e a tutto il popolo afghano; il dialogo è possibile solo tra persone o governi che partono da premesse condivise, che parlano di diritti umani garantiti a tutti e tutte".

Intanto, l’assessore comunale al welfare Edi Cicchi di concerto con la Prefettura di Perugia, fa sapere che il Municipio ha dato piena disponibilità ad avviare la cosiddetta “rete Sai“ per dare sostegno ai profughi con un programma strutturato e ad ampio raggio. "In questa fase - dice Cicchi – il Comune ospiterà due famiglie per un totale di 13 persone. In Umbria sono una settantina i profughi in arrivo. Ora stanno facendo la quarantena in una Caserma". Cicchi spiega che tutta la comunità è vicina a questa popolazione e che addirittura sono arrivate proposte di aiuto da privati che si sono rivolti direttamente a lei per potere dare una mano ai richiedenti asilo. "Si è innescata una bella catena di solidarietà – osserva ancora l’assessore – ma non basta l’assistenza generalizzata. Le persone che stanno arrivando non sono giovani in fuga sui barconi. Si tratta di famiglie, con bambini al seguito, a volte co loro ci sono anche gli anziani. Pertanto dobbiamo capire come creare una rete efficiente e in grado di dare risposte su misura per questi nuclei familiari".

Nel frattempo Coop Centro Italia rinnova l’invito ai soci, ai clienti e ai dipendenti a sostenere la petizione lanciata su “change.org” e indirizzata al Ministro degli Esteri "per creare da subito corridoi umanitari così da mettere in protezione la parte di popolazione più esposta a partire dalle donne afghane e dai loro bambini. Nel solco dell’impegno di Coop e della sua campagna “Close the gap” l’inclusione e l’emancipazione delle donne – dice il gruppo alimentare – è un diritto che non conosce confini".

Silvia Angelici