Immigrazione. Un coro di no sull’ipotesi Cpr

Immigrazione. Un coro di no sull’ipotesi Cpr

Immigrazione. Un coro di no sull’ipotesi Cpr

UMBERTIDE - Per ora è solo una vaga ipotesi quella della creazione di un Cpr (Centro di permanenza e rimpatrio) ad Umbertide, ma è bastata per provocare una vera e propria levata di scudi da destra e da sinistra. Una questione che ha trovato spazio - e relativo stop, pur con ragioni diverse - anche in consiglio comunale, quando l’opposizione ha chiesto lumi alla maggioranza.

Federico Rondoni, leader di Corrente, ha spiegato: "I Cpr sono dei luoghi in cui i più basilari diritti umani non vengono rispettati. Queste strutture non dovrebbero essere aperte in nessun territorio, non solo in quello umbertidese. Invitiamo qualunque amministrazione ad opporsi a questo diktat del governo. Vanno piuttosto messe in campo politiche di accoglienza e di convivenza reali".

Sauro Anniboletti, di "Progressisti per l’Innovazione", ha rimarcato: "Condivido le dichiarazioni del consigliere Rondoni. Se le "voci" risultassero vere, saremo totalmente contrari all’istituzione di un Cpr a Umbertide". E se il sindaco Luca Carizia smentisce tutto, dichiarando che "abbiamo già lo stato di emergenza per il terremoto per cui per adesso penso ci basti quello", la maggioranza con Fratelli d’Italia fa quadrato "esprimendo piena e ferma contrarietà" all’ipotesi della realizzazione di un Centro di permanenza e rimpatrio ad Umbertide. "Il nostro territorio - rimarca FdI in linea con il sindaco Carizia - è stato gravemente colpito dal terremoto e si trova ancora oggi a gestire l’emergenza post sisma. Ciò esclude categoricamente la creazione di un Cpr perché creerebbe un impegno ulteriore per l’ente e disagio per la cittadinanza".

Pa.Ip.