MICHELE NUCCI e SUSI FELCETI
Cronaca

Il risiko dell’accoglienza. "Oltre cento migranti nel nostro piccolo borgo. Distribuzione da cambiare"

Fratta Todina, presenze raddoppiate nell’ex albergo che ospitava il Perugia Calcio Il sindaco all’attacco: "Serve un’azione sinergica con gli altri Comuni"

Il sindaco di Fratta Todina Gianluca Coata con i responsabili di Arci solidale Francesco Matteucci e Francesco Calzini davanti all’ex albergo diventato centro immigrati

Il sindaco di Fratta Todina Gianluca Coata con i responsabili di Arci solidale Francesco Matteucci e Francesco Calzini davanti all’ex albergo diventato centro immigrati

Perugia, 30 agosto 2023 - Un tempo era l’albergo che ospitava il Perugia Calcio, quando la squadra biancorossa allora di Gaucci sceglieva Fratta Todina per qualche ritiro durante il campionato. Oggi in quelle camere ci sono ben 120 immigrati in un paese che conta poco più di 1.800 anime, presenze straniere che sono raddoppiate rispetto alla media degli ultimi anni. Stranieri che però non danno grandi problemi di convivenza (c’è stata una discussione alla sagra paesana qualche giorno fa, unico episodio fin qui segnalato), quanto logistici: il borgo umbro arroccato sulle colline di Todi, infatti, non è più in grado di ospitare altri migranti.

Lo dice chiaro e tondo il sindaco, Gianluca Coata: "Fratta Todina è uno dei pochi piccoli Comuni che da sempre, ma soprattutto negli ultimi tempi, sta fronteggiando l’emergenza immigrazione e se perdurerà questo enorme afflusso costante di migranti si rischia il collasso".

"Insieme ad altri pochissimi comuni in provincia di Perugia – sostiene ancora – sta supportando, su indicazioni della prefettura, l’emergenza con un numero elevato di accoglienze rispetto ai residenti della popolazione comunale. Ormai siamo a una situazione emergenziale senza precedenti – continua Coata – , davvero critica, e per questo serve un’azione sinergica con tutti i comuni dell’Umbria. Ogni territorio deve fare la sua parte se siamo in emergenza, tutti i comuni, in base alla propria popolazione, devono individuare strutture idonee all’accoglienza, altrimenti il rischio è e sarà quello delle tendopoli".

"E’ una storia, quella di Fratta Todina, che dura da 7 anni – afferma Francesco Matteucci, referente Arci per quella zona – ed è una storia di integrazione fattiva. Certo, a fronte di una media di 60 persone, dobbiamo registrare numeri sempre più alti nell’ultimo periodo, nonostante il turn over con altre strutture periferiche".

La situazione dei migranti in Umbria è complessa, ma la gestione è ancora sotto controllo: gli ultimi dati disponibili del 15 agosto, raccontano che nei Cas dell’Umbria (i Centri di accoglienza straordinaria) ci siano 2.102 migranti, più altri 399 nelle Sai (Sistema di accoglienza e integrazione che interessa tredici comuni umbri), per un totale di 2.501 stranieri, numeri costanti da qualche tempo.

Il prefetto di Perugia, Armando Gradone, cerca intanto di inviare messaggi rassicuranti all’intera provincia e non solo al sindaco e agli abitanti di Fratta Todina, ma ammette che la situazione inizia a essere complessa. "Siamo alla ricerca sul territorio provinciale di nuovi Centri di accoglienza straordinaria (i cosiddetti Cas), specie nei comuni che ne sono attualmente privi – afferma –. C’è però bisogno di ulteriori risorse alloggiative sia per corrispondere alle esigenze dei nuovi arrivi sia per il necessario ripristino nelle strutture che sono temporaneamente in sovraccarico di adeguate condizioni di ospitalità". Vedremo quanto l’Umbria, storicamente ‘aperta’ e accogliente, sarà in grado di reggere l’urto-immigrazione.