Il vescovo chiede lumi sul ‘frate delle stimmate’

La Diocesi pubblica una nota già diffusa nel 2008 e nel 2012. Monsignor . Piemontese: "Gradirei informazioni sugli incontri con Elia Cataldo"

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"Il vescovo di Terni-Narni-Amelia,Giuseppe Piemontese, gradirebbe ricevere da vescovi, ecclesiastici e laici che organizzano o partecipano agli incontri di Elia Cataldo, impressioni e valutazioni su tali incontri". Cosi la Diocesi ternana torna a puntare lo sguardo sul religioso Elia Cataldo, da anni alla ribalta mediatica come ‘il frate delle stimmate’. La pagina social "Fra’ Elia degli Apostoli di Dio" è seguita da oltre settemila persone. L’ultimo post è del 3 ottobre scorso: ‘Fra Elia in diretta dalla Polonia’. Il sito web ‘apostolididio.it’ annuncia: "L’ otto dicembre Festa dell’Immacolata, la fraternità degli Apostoli di Dio vuole condividere con tutti la visita al santo Presepe.

Per questo invita tutti, coloro che vorranno partecipare all’inaugurazione del presepe permanente, che come ogni anno è stato costruito e rivisitato da fra Elia". Ma il caso di Elia Cataldo, che tiene banco da almeno quindici anni, evidentemente non è risolto. Già perché la Diocesi di Terni diffonde nuovamente la stessa nota già divulgata nel 2008 e nel 2012. "L’ex convento San Francesco di Calvi – vi si legge – è una struttura, attualmente ad uso di abitazione civile, nella quale dimora, come legittimo proprietario, Cataldo Elia con un piccolo gruppo di persone.

Egli ha chiesto per sé e per il gruppo che lo accompagna, il paterno discernimento del vescovo diocesano Vincenzo Paglia, il quale sta seguendo con attenzione il loro cammino. Né lui né il suo gruppo hanno ancora ricevuto alcuna approvazione ecclesiastica, anche se a loro è riservata la premurosa attenzione della Chiesa, la quale è per tutti importante. In questo momento è stato richiesto a Cataldo Elia di non animare incontri di preghiera, nelle chiese parrocchiali e non parrocchiali, del territorio della Diocesi". "Elia Cataldo – si legge ancora nella nota diffusa dalla Diocesi – non è un religioso ma è un cristiano laico, che insieme al suo gruppo non ha avuto alcun riconoscimento ecclesiastico. La sua abitazione non si configura come convento e casa religiosa nel senso canonico.

I suoi viaggi o ‘missioni’ sono richiesti da fedeli, gruppi o parrocchie direttamente a lui con l’approvazione scritta dei rispettivi vescovi, che così si assumono ogni responsabilità circa i contenuti, le modalità della visita e i gesti e le parole di Elia Cataldo. Il vescovo di Terni-Narni-Amelia, non promuove né incoraggia tali viaggi, ma viene solo informato da Elia Cataldo circa gli inviti e le autorizzazioni da parte dei vescovi diocesani, dove egli si reca". Una situazione dunque rispetto alla quale sono attesi chiarimenti, che lo stesso vercovo appunto sollecita.

Ste.Cin.