
I saperi e le tradizioni che appartengono al passato e che vengono amorevolmente tramandati, così come i suoi protagonisti che vengono curati in modo appassionato. E’ il mondo del tartufo, che da oggi segna un traguardo importante. La "Cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali" entra nel patrimonio culturale immateriale dell’umanità tutelato dall’Unesco: una notizia sperata ed attesa che ora diventa realtà. "Un grandissimo risultato che ci ha visto in prima linea assieme alla città del tartufo per ottenere questo riconoscimento – ha detto l’assessore Letizia Guerri – Dovrà essere motivo di slancio per un’azione congiunta da perseguire assieme a tutti i livelli Istituzionali, a cavatori, imprese, aziende agricole e ricettività per far sì che il grande patrimonio riconosciuto dall’Unesco sia costantemente centrale nello sviluppo turistico ed economico della nostra città anche a partire dalla prossima edizione della Mostra del Tartufo di Città di Castello, che ha superato le 40 edizioni". Gli assessori regionali all’agricoltura, Roberto Morroni, e allo sviluppo economico Michele Fioroni, hanno sottolineato che: "E’ con grande soddisfazione che abbiamo accolto la notizia: una decisione che sancisce la ricchezza del nostro patrimonio nazionale e regionale". Grande soddisfazione viene espressa dalla Coldiretti Umbria per il traguardo raggiunto. "L’ingresso del tartufo tra i patrimoni dell’umanità - sottolinea Albano Agabiti presidente Coldiretti Umbria - è un passo importante per difendere un sistema segnato da uno speciale rapporto con la natura in un rito ricco di aspetti antropologici e culturali".