Il talento di Blind "La mia verità in musica"

Il cantante rivelazione di X-Factor si racconta. E replica a chi lo critica su Ponte San Giovanni

Blind

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di Sofia Coletti

Gli sono bastati pochi minuti, alle audizioni di X-Factor, per trasformarsi nel personaggio del momento. Blind, nome d’arte di Franco Popi Rujan, rapper ventenne di Ponte San Giovanni, ha conquistato tutti. Nessuno è rimasto indifferente al talento svelato con l’inedito “Cuore nero“, al suo passato difficile e alla sua aria da duro di periferia solcata da fragilità e dolcezza. E ha fatto parlare (e arrabbiare molti) con sue dichiarazioni su Ponte San Giovanni, definito un postaccio, un carcere. Ma Blind va avanti per la sua strada e si prepara all’appuntamento di giovedì con i Bootcamp di X-Factor, momento cruciale del celebre concorso canoro.

Se l’aspettava questo impatto?

"Assolutamente no, mi ha spiazzato ed è una sensazione bellissima. Al di là della musica ho cercato di presentarmi per quello che sono. Mi sono spogliato davanti al pubblico, ho raccontato la mia vita e quello che ho passato".

Molti non hanno gradito i suoi giudizi su Ponte San Giovanni...

"Si sono contestualizzate frasi diversamente da come le ho dette. Se parlo di carcere mi riferisco al fatto che da piccolo non ho mai avuto un punto di svago. Non parlo a nome mio ma tutti i ragazzi: ci hanno tolto i centri sociali, i centri giovani, le sagre, i pub, qualsiasi spazio per socializzare, così si finisce per crescere in strada. L’ho definito un postaccio perché mi ha dato gioia e rabbia, mi ha fatto capire chi sono e quale via dovevo prendere per andare oltre. Io dimostro che una persona qualunque può farcela, al di là delle circostanze".

Insomma, vuole essere un esempio positivo...

"Certo, e ora mi sento circondato da tante persone positive e questo mi dà forza. Le associazioni che mi criticano vogliono attaccarsi al mio treno ma i ragazzi sono con me. Io non dico di trasferirsi ma di vivere meglio. E questo vale dappertutto".

La musica è stata la sua salvezza, vero?

"Sì, ho iniziato facendo ascoltare le canzoni agli amici del quartiere, volevo raccontare la durezza della vita quotidiana nelle popolari o, come li chiamiamo noi, “i palazzi’. Dopo i pezzi su YouTube ho fatto la gavetta a Perugia, ho avuto la conferma che quella era la mia strada. Canto quello che sento, racconto i miei problemi e le mie emozioni ma voglio rappresentare tutti".

Perché il nome d’arte Blind?

"Blind significa cieco: non voglio vedere le critiche e i problemi della vita, ma solo quello che ho in testa. Ho imparato a mettere i paraocchi".

Cosa significa arrivare sul palco di X Factor?

"E’ il mio riscatto, l’occasione di avere una vetrina e un pubblico più ampio, per mostrare chi sono davvero. Ho già raggiunto il mio obiettivo".

Pronto per giovedì?

"Presenterò un nuovo inedito, sono strafelice di essere nella squadra di Emma, una persona forte che come me ha avuto problemi nella vita ed è arrivata dove sta. Non so come andrà ma se vado avanti sarà sempre meglio, il pubblico si affezionerà a me".

Quale è il suo sogno?

"Continuare ad essere me stesso, sempre con la mia musica. Sono trasparente, ho avuto la forza di mostrarlo e voglio parlare al pubblico con le mie canzoni. Ho davvero tante cose da dire".