REDAZIONE UMBRIA

Il rilancio in cinque mosse Ecco il Manifesto dei 51

Il gruppo di ’Innovatori’ costituito nei mesi scorsi presenta le linee-guida ’L’urgenza assoluta è arrestare il declino industriale, demografico e geopolitico’

La ’salvezza’ della città in cinque mosse: prendere o lasciare. Qualche mese fa si presenterano gli ’Innovatori’, 51 ternani e ternane di ’buona volontà’, operanti in vari settori professionali; ed ora ecco il Manifesto 51, una vero e proprio studio sociologico, demografico ed economico del territorio (la cui conclusione era però ahinoi scontata dall’inizio, visto che la terrificante crisi dell’area ternana comincia almeno dieci anni fa), con cinque linee d’intervento chiare e condivise, da sottoporre all’attenzione generale.

Eccole le priorità degli Innovatori: rigenerare spazi pubblici e privati (molti dei quali in completo abbandono) a fini imprenditoriali e di socialità; monitorare la vendita dell’Ast affinché finisca ad un ’global player’ di dimensione internazionale in grado di salvaguardarla e potenziarla; costituire una rete di realtà comunali sull’asse Terni-Narni che abbia maggiore peso specifico in termini di servizi e opportunità; potenziare il corridoio Orte-Falconara e e connessioni tra Ast e Terni-Orte; integrare le rante comunità di stranieri presenti in città una rete più vasta di comunità. Portavoce degli Innovatori e del Manifesto è il professor Luca Diotallevi, che è anche presidente dell’Azione Cattolica diocesana. "Arrestare il declino - si legge nel corposo Manifesto – , questa è l’urgenza assoluta: declino industriale, demografico, geopolitico. Non possiamo aspettare oltre. Come? Cercando il rilancio, ’la città sostenibile’ è il nostro rilancio. Non è solo un’idea, è una necessità documentata da numeri: parametri ambientali, dati sull’occupazione, sulla povertà, sulla qualità della vita, sulla produttività e la capacità di produrre valore, Terni è una città in-sostenibile. La ’città sostenibile’ è una lettura della realtà con altre lenti che permette di cogliere le opportunità". Speriamo.

Stefano Cinaglia