
INNOVATORE Luca Ronconi ha lavorato molto con il Tsu, il Festival dei Due Mondi e non solo. Esequie in forma privata
Perugia, 24 febbraio 2014 - Luca Ronconi se n’è andato, stroncato da una grave malattia che non gli aveva impedito comunque di continuare a lavorare al bellissimo spettacolo «Lehman Brothers», a una manciata di giorni dal suo 82esimo compleanno. Lo avrebbe festeggiato domenica 8 marzo. Fino all’ultimo istante, infatti, la passione che ha sempre animato il grande innovatore del teatro (a volte persino scomodo), lo ha accompagnato come una fedele amica. Da molti anni Ronconi aveva eletto l’Umbria come sua terra di residenza. Amava trascorrere le giornate in un casolare sulle colline dell’Appenino umbro a Santa Cristina, dove dal 2002 aveva anche dato vita a un Centro Teatrale per giovani attori. Un luogo in cui traeva ispirazione per le magnifiche opere che hanno segnato la storia del teatro contemporaneo.
I funerali, come da lui stesso disposto, si svolgeranno martedì 24 alle 15 in forma privata proprio in una chiesa del perugino, nella parrocchia di Civitella Benazzone. Lo stesso luogo in cui sono sepolte alcune delle persone che gli sono state particolarmente care. Ronconi era legatissimo all’Umbria. A Spoleto (celebri e importanti le sue collaborazioni con il Festival dei Due Mondi) ma anche a Perugia e al suo Teatro Stabile, con il quale aveva dato vita a produzioni di enorme successo. E ovviamente a Gubbio, comune dove aveva deciso di risiedere. Dell’Umbria Ronconi amava molte cose, il silenzio magico di alcuni luoghi in particolare. Santa Cristina, innanzitutto, dove aveva inaugurato circa tredici anni fa il Centro Teatrale per giovani attori che lui stesso amava definire «uno spazio di libertà dove è possibile lavorare a un progetto con modalità che altrove non sarebbe possibile mettere in pratica. È difficile immaginare un altro luogo come questo: isolati, immersi nella quiete della campagna umbra – scriveva il regista –. Qui si lavora, si dorme, si mangia e si studia tutti assieme...». Era un rapporto vitale per Ronconi, quello con i giovani, e non era difficile – ricorda l’assessore regionale alla cultura Fabrizio Bracco –, incontrare a Santa Cristina insieme agli allievi anche attori e registi di grande fama che amavano, con semplicità, trascorrere intensi momenti di condivisione dell’amore di Ronconi per questa terra». «Lui era legato a questo territorio e noi tutti eravamo legati a lui – dice la governatrice Catiuscia Marini –. Per questo ci sentiamo in lutto e avvertiamo forte il vuoto che lascia, ma allo stesso tempo proviamo un sincero senso di gratitudine per l’amore che ha avuto per la nostra Umbria». Nei prossimi giorni, in collaborazione con il Tsu, saranno svolte sul territorio regionale iniziative per onorare e ricordare l’opera e la memoria di Luca Ronconi.