Il polo scientifico ’’Malakos’’ ancora sul tetto del mondo

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Il polo scientifico museale Malakos di Città di Castello ancora sul tetto del mondo. Come avviene ogni anno il Dipartimento di Malacologia del Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, riferimento assoluto a livello internazionale, alla fine di ogni stagione di ricerche, pubblica i risultati per informare tutti i principali musei del mondo sulle principali ricerche scientifiche svolte dal più importante centro mondiale di Malacologia. Per il 2023 il professor Philippe Bouchet, eminenza mondiale della materia e direttore del Dipartimento di Malacologia di Parigi, illustra le principali attività da loro svolte nel corso del 2022. Un particolare risalto è stato dato al lavoro in collaborazione con il Museo Malacologico Malakos di Città di Castello dove, assieme agli specialisti del gruppo di Livorno e dell’Università La Sapienza di Roma, è stata attivata una vera e propria rivoluzione scientifica che ha come oggetto di studio le faune profonde della Corsica. Lo studio sperimentale tende a comparare la morfologia della conchiglia con il Dna proprio del mollusco che l’ha "costruita". Le analisi genetiche sono state svolte dallo staff di Parigi, mentre l’esame morfologico è stato effettuato proprio a Città di Castello nei laboratori di Villa Capelletti a Garavelle che ospita il Museo Malakos. Il gruppo di lavoro che ha operato per dieci giorni a Garavelle con ritmi forsennati (14 ore al giorno), ha esaminato oltre 150 mila esemplari, appartenenti a solo mille 500 specie circa. "Il lavoro è solo agli inizi e le sorprese saranno ancora molte", dice il professor Gianluigi Bini, fondatore del museo e del successivo polo scientifico assieme alle dottoresse Debora Nucci e Beatrice Santucci.