Il maltempo sferza l’Umbria, ore di paura

Convocato il Centro coordinamento soccorsi, una lunga giornata campale. Adesso è attesa una diminuzione delle temperature

Il timore che il maltempo facesse danni era palpabile. "Non ho dormito tutta la notte", confessa l’assessore regionale con delega alla Protezione civile, Enrico Melasecche, che ha seguito l’evolversi della situazione dalla serata di venerdì. Alla fine però il maltempo ha prodotto solo pochi disagi: la pioggia seppur intensa è servita più che altro a ridare fiato a falde, laghi e fiumi. Certo, adesso terreni e corsi d’acqua sono al limite ed eventi copiosi come quello di ieri potrebbero creare danni seri. Ma il peggio sembra passato e ora è attesa una diminuzione delle temperature e la neve in Appennino. La dichiarazione dello stato di allerta ‘arancione’ con relativa chiusura delle scuole ha creato polemiche, proprio perché alla fine i fenomeni non hanno provocato disagi. Ma è la solita storia tutta italiana: ogni decisione, in un verso o nell’altro, provoca sembra scontento. Basti ricordare i fenomeno piovosi che a settembre hanno colpito l’Alto Chiascio: prima venne dichiarata l’allerta arancione, poi declassata a gialla. Ma di danni ce ne furono fin troppi. Fino a ieri sera comunque nessuna criticità era stata segnalata in Umbria, solo a Gualdo Cattaneo l’allagamento degli scantinati di sette case dove sono intervenuti i vigili del fuoco e un piccolo smottamento a Paciano.

Ieri comunque sono rimaste chiuse precauzionalmente su tutto il territorio le scuole, anche se la gran parte con il Ponte dell’Immacolata gli studenti sarebbero quasi tutti rimasti a casa. L’intensità della pioggia nel Perugino si è verificata tra le 4 e le 7 di ieri mattina: ieri sera gli accumuli erano fra i 30 e i 50 millimetri. Stesso discorso in molte zone dell’Eugubino-Guladese, nello Spoletino, mentre nel ternano si sono sfiorati I 90 millimetri. Ieri mattina il punto è stato fatto durante una riunione del Centro coordinamento soccorsi convocata "con urgenza" dal prefetto di Perugia, Armando Gradone, e che si è tenuta al Centro di protezione civile regionale di Foligno. Erano presenti anche l’assessore Melasecche, la presidente della Provincia di Perugia, Stefania Proietti, i rappresentanti delle forze dell’ordine, forze armate e dei vigili del fuoco, insieme a rappresentanti di Arpa Umbria, 118, Anas ed Enel e delle strutture di protezione civile della Regione. Nel corso della riunione è stato esaminato l’aggiornamento delle previsioni meteo che davano comunque fenomeni in attenuazione. Già da venerdì - è emerso nell’incontro - era stato avviato uno svaso preventivo dalla diga di Corbara per avere maggiore possibilità di accumulare le acque provenienti sia dal Tevere che dal Chiascio. Ieri sono rimasti attivi sia i presidi territoriali idraulici regionali per monitorare la situazione dei fiumi, sia alcuni presidi comunali, come pure risultano aperti alcuni Coc. Il Centro funzionale e la sala operativa regionali sono rimasti attivi per seguire le evoluzioni dei fenomeni per tutta la giornata ed oltre, finché non si normalizzeranno le situazioni comunque in evoluzione.