Il lungo abbraccio ai Ceri. Le ’macchine’ nell’Arengo: "Nessuno sporchi la Festa"

L’appello del cappellano don Mirko Orsini: "Mettiamo in pratica quello che il patrono ci ha insegnato. Ci siano rispetto, condivisione e solidarietà".

Il lungo abbraccio ai Ceri. Le ’macchine’ nell’Arengo: "Nessuno sporchi la Festa"

Il lungo abbraccio ai Ceri. Le ’macchine’ nell’Arengo: "Nessuno sporchi la Festa"

I Ceri sono tornati in città. Lo hanno fatto in una giornata di festa, condita e incorniciata nella solita giovialità che caratterizza il mese di maggio a Gubbio. All’inizio della santa messa officiata domenica mattina in una affollata Basilica di Sant’Ubaldo, il cappellano dei Ceri don Mirko Orsini ha invitato tutti a "pregare per i ceraioli vivi" perché mettano in pratica nella quotidianità ed in concreto quanto il patrono ha insegnato nella sua vita terrena, evitando di "sporcarlo" con atteggiamenti e comportamenti impropri, "che si discostano dalla strada dell’amore e del rispetto reciproco, della solidarietà, della condivisione, della comprensione". Poi il clou della consueta prima domenica di maggio eugubina, la discesa dal monte Ingino fino a Piazza Grande, in un tripudio di “spallate” di tutti i ceraioli a barelle e ceri, che scendono insieme ma separati, nell’attesa di ricongiungersi proprio nel tanto agognato 15 maggio.

Ora le tre macchine lignee sono custodite come da tradizione nella pancia del Palazzo dei Consoli, la Sala dell’Arengo, mentre la cittadinanza, dopo questo primo grande appuntamento, guarda con trepidante fermento alla Festa che esploderà tra due mercoledì. Festa che, comunque, si è consumata anche ieri. Dopo la deposizione dei Ceri, gli eugubini si sono radunati in taverne ceraiole e private, per gioire insieme in un’esplosione di condivisione e felicità, per poi ritrovarsi in piazza Oderisi – la “piazzetta di Sant’Antonio” – dove la musica ha accompagnato fino alle prime ore della sera gli eugubini lì convenuti. Perché oltre al singolo 15 maggio c’è un modo di avvicinarsi al fatidico giorno che permette di gestire l’attesa ma anche di esaltarla, di far sì che il giorno della Festa sia una sublimazione del percorso di avvicinamento alla stessa, fatto appunto di appuntamenti gioiosi, musica e felicità ma anche di riunioni, confronti e discussioni, sempre finalizzate a poter vivere il 15 maggio nel migliore dei modi possibili e senza intoppi. Insomma, maggio è cominciato da più di una settimana ma per il “calendario eugubino” si è partiti la scorsa domenica. Ora comincia la vera attesa, con la città imbandita a festa e pronta a sprigionare la sua vera natura. "Sappiamola vivere – ha ribadito don Mirko Orsini - come si deve per onorare il nostro patrono".