Il Festival del Giornalismo ’va’. Da Perugia un messaggio forte per difendere i diritti di tutti

Svelata ufficialmente la presenza di Masha Gessen, giornalista russo-americana, firma del . New Yorker, critica verso Putin. Un minuto di silenzio per sostenere i reporter palestinesi a Gaza.

Il Festival del Giornalismo ’va’. Da Perugia un messaggio forte per difendere i diritti di tutti

Il Festival del Giornalismo ’va’. Da Perugia un messaggio forte per difendere i diritti di tutti

Giornata “pesantissima“ quella di oggi al Festival del Giornalismo dove l’attualità irrompe con tutta la sua forza. Arrivano i big mondiali e tra questi solo ora il Festival può svelare ufficialmente la presenza di Masha Gessen, giornalista russo-americana, firma del New Yorker, saggista, con posizioni critiche verso Putin e il suo regime. Gessen, che si identifica come persona transgender non binaria, è ebrea, è stata al centro di grandi lotte e forti polemiche e al Festival sarà con due eventi: il primo stamani alle 11 alla Sala dei Notari dove racconterà il progetto di creare un archivio per i media indipendenti della Russia.

Il Festival si sposta subito dopo sulla guerra a Gaza. Per motivi personali, Motaz Azaiza, il foto-giornalista palestinese che con la sua copertura del conflitto sui social ha catturato l’attenzione mondiale, non potrà essere a Perugia ma rimarrà lo stesso al centro dell’incontro a lui dedicato, alle 12.35 all’Auditorium San Francesco al Prato. Qui verranno ripercorsi il suo lavoro tra gli orrori della guerra e il suo messaggio. E alle 13.15, al termine di questa sessione, il Comitato per la Protezione dei Giornalisti lancerà dal Festival un appello mondiale in solidarietà con i giornalisti di Gaza. L’invito è di osservare un minuto di silenzio per il tributo inimmaginabile e il sacrificio umano dei reporter palestinesi per tenere informata la comunità globale.All’esterno della Sala Notari, gli speaker e il pubblico avranno la possibilità di partecipare a un photo-mob di solidarietà con i giornalisti di Gaza. Ma tutta la giornata è ricchissima di eventi, sempre a ingresso libero, in diretta streaming e on demand sul sito.

Tanti i big del giornalismo mondiale come Fergal Keane (storico corrispondente della Bbc, alle 12 a San Francesco al Prato), Charlie Beckett, Jeremy Bowen, alle 15 a San Francesco al Prato nella sessione “L’arte del reportage di guerra“. Alle 12 alla Sala dei Notari Paul Caruana Galizia ricorda la madre, la giornalista Daphne Caruana Galizia uccisa per i suoi scoop sulla corruzione a Malta.

Tra gli italiani ci sono Lirio Abbiati, Benedetta Tobagi e Paolo Biondani, Emiliano Fittipaldi, Massimo Polidoro fino a Paolo Giordano e Cecilia Sala, alle 21 all’Auditorium San Francesco al Prato con “Un mondo in fiamme“: un incontro a due voci che intreccia la narrazione letteraria e la cronaca giornalistica dei conflitti in corso.

Sofia Coletti