
L’aria di casa ha fatto bene ad Alessio Cacciapuoti, il ragazzo rimasto gravemente ustionato lo scorso sette maggio nella tragica esplosione alla Green Genetics, l’azienda di Canne Greche nella quale, purtroppo, sono morti Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’Innocenti, di 19 e 52 anni, ed ha riportato ferite anche Kevin Dormicchi.
Autorizzato ad abbandonare per qualche giorno il Centro grandi ustionati di Cesena, Alessio, come confidato al legale di fiducia, l’avvocato Francesca Pieri (nel riquadro), dai genitori che lo stanno sostenendo con amore e generosità sulla strada, purtroppo non breve, della ripresa, ha ritrovato la voglia di combattere per riprendersi un futuro.
Le difficoltà iniziali che hanno rischiato ad un certo punto di avere il sopravvento sulle speranze e prospettive proprie di chi si è appena affacciato alla vita, si è dissolto gradualmente appena (22 luglio scorso) ritrovata la serenità che le mura domestiche sanno garantire, appena ripreso contatto con scenari familiari, appena sentita quasi fisicamente più vicina, pur negandosi a visite estranee, la "pressione" di una città e dei tanti amici e compagni di classe che da sempre fanno il tifo e che pregano perché torni presto ad essere con loro.
Anche tra i banchi di scuola. Alessio, hanno confermato all’avvocato Pieri i suoi cari, progetta di ritornare allo "Sperimentale" per completare l’ultimo anno del ciclo di studi. Pure questo è un traguardo che l’aiuta a lottare, a combattere perché quelle ustioni provocate dalle fiamme della Green Genetics possano essere soltanto un ricordo. In tale prospettiva, ovviamente, lo sostiene la terapia in atto.
Al momento è ricoverato in una struttura specializzata di Passignano, che continuerà poi a frequentare come "pendolare". Intervallando il tutto con una visita settimanale al Centro di Cesena. Con babbo e mamma sempre al fianco, sospinti da quella corrente di condivisione e simpatia esplose quasi in contemporanea con le fiamme che a Canne Greche hanno distrutto vite, speranze, sogni. Ma suscitato subito molti interrogativi, una lunga teoria di perché legati a materiali e procedure, al centro dell’indagine avviata dalla magistratura. Alla quale i Cacciapuoti guardano con la sola speranza di "capire" non per cercare vendetta, ma per ottenere giustizia. Quanto sta emergendo dalle prime risultanze e dalle relazioni acquisite porta in superficie uno spaccato da approfondire. Proprio per il rispetto dovuto ai morti, ai feriti, ad Alessio ed alla sua lotta per ritornare a vivere.
G. Bedini