REDAZIONE UMBRIA

Il ’Comitato per la salute’ all’attacco. Sette contestazioni ai servizi sanitari

Città della Pieve, dopo le denunce dei pazienti: "Chiediamo spiegazioni per conto dei cittadini"

Il ’Comitato per la salute’ all’attacco. Sette contestazioni ai servizi sanitari

Il Comitato per il “Diritto alla Salute Art. 32“, attivo nel territorio del Trasimeno, denuncia una serie di disservizi le cui testimonianze dirette sarebbero arrivate loro da pazienti e utenti. "Siamo stati sollecitati e ora chiediamo puntuali spiegazioni", dicono. "Nella notte tra il 1 e il 2 giugno l’unica guardia medica operativa in tutto il distretto del Trasimeno era a Passignano. Attualmente non esiste garanzia che si tratta di un episodio isolato, definito, o emergenziale. In altre parole, il risultato di un’ inefficienza temporanea". È la prima di sette contestazioni, "l’organico effettivo del Punto di Primo soccorso della struttura di Città della Pieve – questa la seconda – risulta ridotto in quanto mancano 2 infermieri ( destinati ad altro servizio)". E ancora: "A bordo dell’ambulanza del servizio notturno non è più presente il medico e l’affidamento del servizio di trasporto sanitario in emergenza-urgenza presso le strutture di Città della Pieve e di Passignano (delibera 419 dell’11/4/2022 del direttore generale dell’Usl Umbria 1) è stato messo a bando. Tale servizio sembrerebbe, dunque, passare alle Associazioni di volontariato". Punto cinque: "L’attenzione delle alte dirigenze sanitarie verso questo territorio – prosegue il Comitato – il personale che vi opera e le necessità dei cittadini, è carente se non totalmente assente e – punto sei – a Città della Pieve il servizio di emergenza-urgenza è ridotto ai minimi termini. A Castiglione del Lago i turni della struttura di emergenza-urgenza sono in sofferenza : il personale è insufficiente e manca un’adeguata programmazione a lungo termine".

Infine "nonostante le proteste degli otto sindaci del comprensorio, la soppressione del Distretto sanitario del Trasimeno e il conseguente accorpamento a quello di Città di Castello (previsti dal Piano sanitario regionale pre-adottato dall’attuale Giunta regionale) sono una realtà di fatto. Per i cittadini del Trasimeno, il Dea di livello II non sarà più il Silvestrini di Perugia ma l’ospedale di Città di Castello" In merito ai punti elencati il Comitato "sollecita i vertici regionali responsabili della tutela della salute e dell’efficienza del sistema sanitario pubblico ad un incontro con i cittadini del Trasimeno per eventuali approfondimenti e chiarimenti".