
La lettura del ’Cantico delle Creature’
"Avere 32 interpreti diversi, che hanno letto il Cantico in tutte le loro lingue, mi fa venire in mente le intenzioni che Francesco ha avuto proprio in questo luogo: di dare questo canto ai suoi frati dicendogli ‘perché siate i giullari di Dio, e cantarlo dovunque per portare le persone alla gioia spirituale". Così padre Mauro Botti, Guardiano del Santuario di San Damiano, dove otto secoli fa San Francesco compose la prima parte del suo "Cantico delle Creature", capolavoro della letteratura italiana ‘manifesto’ dell’equilibrato e rispettoso rapporto fra gli uomini, con la natura, con Dio. Santuario che ha ospitato un evento unico e memorabile con la lettura pubblica di quest’opera universale in ben 32 lingue diverse, dal cinese al greco, dal vietnamita all’esperanto, dal persiano all’indiano.
I partecipanti, provenienti da ateneo di Perugia e Università per Stranieri, insieme ai giovani frati in formazione ad Assisi, hanno dato voce a questo inno universale, che da secoli rappresenta l’amore per tutte le creature del creato. Intervenuti all’incontro, condotto da Valentina Antonelli, oltre al Custode Botti, Roberto Rettori per l’Università degli Studi di Perugia e la professoressa Valentina Carbonara per l’Università per Stranieri di Perugia. "In questa giornata possiamo dire che stiamo facendo, anche noi, i giullari di Dio – ha aggiunto padre Botti – cantiamo queste parole in tutte le lingue affinché ognuno possa fare la stessa esperienza che Francesco ha desiderato per ognuno di noi e cioè percepirsi amati, desiderati e voluti da Dio e grazie a questo amore vedere il mondo, il creato, il fratello e la sorella con occhi nuovi". Gli intermezzi musicali sono stati a cura di padre Matteo Ferraldeschi con la partecipazione dei giovani novizi di San Damiano.