I sapori de ‘La Rocca’: non ci sono acquirenti. Dopo 300 anni chiude il panificio di via Alberti

Serranda abbassata su profumi e delizie che per tre secoli hanno accompagnato la vita degli umbertidesi. Raffaele Crocioni: "Fare il fornaio è un lavoro duro, scambi la notte con il giorno. Vado in pensione"

I sapori de “La Rocca“  Non ci sono acquirenti  Dopo 300 anni chiude  il panificio di via Alberti

I sapori de “La Rocca“ Non ci sono acquirenti Dopo 300 anni chiude il panificio di via Alberti

Umbertide (Perugia), 10 aprile 2023 – Il pane della Rocca è stato una garanzia di sapore, fragranza, freschezza per quasi 300 anni.

Tre secoli di gusto tutto umbertidese dovuto al panificio della bellissima e medievale via Alberti, all’ombra della torre che domina la città e passato di mano in mano fino alla gestione, negli ultimi 30 anni di Raffaello Crocioni, detto Raffaele, che ha aggiunto negli anni alla tradizionale pagnotta torcoli, biscotti, crostate, pizze, panettoni: un mondo di sapori che ora scompare per sempre. Già, perché il Panificio La Rocca chiude.

La serranda si è abbassata per sempre ieri, lasciandosi dietro il profumo di migliaia di delizie. Con esso se ne va un altro pezzo di quella città artigiana e produttiva che ha caratterizzato il centro storico come il negozio Busatti, di Enzo Sassolini ed il calzolaio Carlo Becchetti. Il signor Crocioni ha ovviamente cercato un acquirente che ne rilevasse l’attività ma dopo qualche contatto andato a vuoto ha deciso di andare in pensione senza vendere la licenza. "Fare il fornaio – commenta – è un lavoro duro, in cui scambi la notte con il giorno. Cominci a lavorare alle 23 e mentre tutti dormono sgobbi fino al giorno dopo alle 15. Poi vai a dormire e quindi ricominci".

Raffaele, classe 1961, ha iniziato a lavorare 48 anni fa, sempre con le mani in pasta: dopo essere stato per 7 anni in un forno di Montone e 8 al Molino Popolare, ha rilevato il Panificio La Rocca, gestito prima di lui dalle famiglie Carini e Belia e, nell’800, dalla famiglia Medici. Adesso è il momento della meritata pensione: "Ancora non so quali potranno essere le mie reazioni dopo la chiusura definitiva – dice – perché fino a oggi (ieri, ndr) ho continuato a lavorare a pieno ritmo. Da domani comincerò a pensarci".

Pa.Ip.