
I saldi perdono appeal. Dal centro alla periferia acquisti al rallentatore: "Manca la liquidità"
L’euforia dell’inizio, con il passare dei giorni, è andata via via in calando. Anzi... di quell’entusiasmo che aveva fatto ben sperare ben oltre le previsioni, quasi non c’è più traccia. Andamento lento, molto lento, per la tornata dei saldi versione invernale. Dal centro alla periferia lo shopping a prezzi scontanti sembra essersi spento in un solo colpo. A nulla valgono i cartelloni sulle vetrine dei negozi che annunciano ribassi fino al 70%: lo shopping si è cristallizzato.
"Da un nostro sondaggio interno – racconta Carlo Petrini, presidente di Federmoda Confcommercio - risulta che c’è stato un calo delle vendite rispetto all’anno scorso di circa il 5%. In alcuni territori dell’Umbria siamo arrivati a meno 10%". Quali le cause di questa battuta d’arresto? "Un fattore rilevante - osserva Federmoda - è la cadenza dei primi giorni dei saldi nel calendario, dato che il primo week-end aveva contato un giorno lavorativo in meno rispetto al 2023, quando il giorno dell’Epifania è caduto di giovedì".
Inoltre, sempre secondo il presidente Petrini, "dalle principali vie commerciali, alle zone residenziali, ai centri commerciali, sono mancati i volumi. Mediamente la spesa sostenuta si è attestata intorno ai 110 euro, aldisotto dunque delle previsioni che calcolavano scontrini di circa 137 euro. C’è stato movimento, questo sì, ma all’aumento di presenze non è corrisposta altrettanta propensione all’acquisto. D’altra parte, la nostra economia e le nostre città sono ormai ricche di occasioni e modi per effettuare acquisti a prezzi vantaggiosi durante tutto l’anno, facendo calare in parte l’attenzione sui saldi".
Ma c’è anche la crisi: Petrini non nasconde che si nota in tutta l’Umbria, come del resto in gran parte dello Stivale, la mancanza di liquidità da parte delle famiglie e dunque la propensione a spendere per rifarsi il guardaroba. Non è che sono cambiati tempi e modi di fare gli acquisti? L’online quanto drena alla spesa in presenza? Secondo Confcommercio c’è stato un calo anche del web, dunque a conferma che la gente non spende. Intanto, il Consorzio Perugia In centro tasta il polso ai commercianti dell’acropoli per organizzare lo Sbaracco, ovvero il saldo dei saldi. "Due le opzioni – riporta Paolo Mariotti –: o l’ultimo fine settimana di febbraio o direttamente i primi di marzo. La maggioranza è orientata per la seconda ipotesi. Significa che si cerca ancora di spingere il gas sui saldi, che purtroppo stanno andando male anche qui in centro".
Silvia Angelici