I nodi del Bonus Casa "Comparto a rischio Sbloccare subito i crediti incagliati"

Appello di Cna, Ance e Confartigianato: "Manca liquidità, duro colpo a tantissime imprese della filiera del settore . Bloccati anche molti cantieri collegati alla ricostruzione post sisma".

"Facciamo un appello alle maggiori istituzioni territoriali affinché sollecitino il Governo a trovare una soluzione al problema dei crediti rimasti incagliati nei cassetti fiscali di centinaia di imprese umbre che hanno eseguito lavori con i bonus casa. Una bomba a orologeria, che potrebbe lasciare sul terreno tanti caduti, sia tra le imprese che tra i lavoratori". Nella conferenza stampa convocata dai presidenti di Cna, Ance e Confartigianato Imprese Umbria la preoccupazione era palpabile. Erano presenti la presidente della giunta regionale, Donatella Tesei e degli assessori all’edilizia di Perugia e Terni, margherita Scoccia e Federico Cini.

"Sono tante le imprese del settore preoccupate dall’entrata in vigore del blocco della cessione dei crediti e dello sconto in fattura sui bonus fiscali a sostegno dell’efficientamento energetico e del miglioramento sismico delle abitazioni private – ha dichiarato Michele Carloni (Cna) -. Con il decreto di febbraio il governo, oltre a infliggere un colpo durissimo al sistema di incentivazione per la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio immobiliare, non ha risolto il problema dei crediti incagliati che, anche in Umbria, riguarda tantissime imprese della filiera del settore costruzioni (edili, impiantisti, serramentisti, produttori, commercianti, professionisti), così come sta bloccando tanti cantieri collegati alla ricostruzione post sisma. Solo in Umbria il sistema dei bonus edilizi ha attivato qualcosa come 3 miliardi di euro di investimenti (dati CresmeCNA Umbria), di cui oltre 1 miliardo il Superbonus e quasi 2 gli altri bonus fiscali, mentre fino al 2019 gli investimenti attivati dai bonus arrivavano al massimo a 300 milioni di euro l’anno. Molte imprese umbre – aggiunge Carloni - si erano organizzate e avevano pianificato l’attività per sfruttare al meglio le opportunità dei bonus, facendo investimenti e assumendo manodopera. Quindi la priorità è quella di sbloccare i crediti fiscali maturati dalle imprese e diventati all’improvviso non cedibili".

"Il decreto del governo – aggiunge Albano Morelli (Ance) – è particolarmente penalizzante anche per il sismabonus acquisti. Per le operazioni di demolizionericostruzione o di ristrutturazione integrale di edifici, il riferimento alla registrazione del contratto preliminare appare fortemente limitativo, tenuto conto che il cosiddetto compromesso costituisce soltanto la fase finale di progetti complessi di recupero edilizio". "L’altra priorità che richiede un intervento immediato – interviene Mauro Franceschini (Confartigianato) – riguarda i cosiddetti bonus minori al 50% ed al 65% inerenti alle ristrutturazioni e agli interventi di efficientamento energetico in edilizia libera, per i quali occorrono correttivi urgenti e indicazioni certe".