REDAZIONE UMBRIA

"Ho organizzato cene anche per De Ficchy"

Centofanti parla ai pm perugini: "Puntava a fare il procuratore aggiunto ma Pignatone non lo voleva". L’incontro segreto a casa Casali con Palamara

Avvenne nella casa romana del manager spoletino Alessandro Casali - amico di entrambi - uno dei tre incontri segreti tra Luca Palamara e Fabrizio Centofanti per portare avanti la ‘guerra’ dentro in seno alla procura di Roma e provare a ’colpire’ l’Aggiunto Paolo Ielo (ora parte civile nel procedimento-bis contro l’ex toga). Lo racconta lo stesso Centofanti nei due verbali di spontanee dichiarazioni al procuratore Raffaele Cantone e ai pm Gemma Miliani e Mario Formisano, del primo e del 9 giugno e depositati nell’ambito del processo per corruzione in corso davanti al gip Piercarlo Frabotta. E’ il 2019, tra la fine di aprile e i primi di maggio. Centofanti è già stato perquisito e arrestato nell’ambito delle indagini delle procure di Rona e Messina e la ’coppia’ magistrato-lobbista deve nascondersi.

"Ad un certo punto Palamara attraverso il suo amico Alessandro Casali (nella foto insieme durante un evento) mi disse di volermi incontrare. E’ suo amico ma anche amico di altri magistrati... Una volta entrati in casa, Casali si allontanò e lasciò me e Palamara soli. Luca mi fece presente che ora lo scenario (a Roma) era completamente cambiato. Disse che Fava (Stefano, pm, ndr) che mi aveva arrestato, ora voleva fare la guerra a Ielo e stava preparando “una bomba atomica”". E che "occorreva trovare qualche elemento". In particolare gli incarichi che Eni avrebbe dato al fratello di Ielo. Ma è proprio nell’incontro a casa Casali che Centofanti inizia a nutrire dubbi sulle intenzioni di Palamara "...l’invito a reperire materiale che potesse sostenere la causa mi parve paradossale, tenuto conto che mi aveva arrestato".

La circostanza di quell’appuntamento organizzato è confermata dallo stesso Casali. L’organizzatore di eventi e comunicatore spoletino, titolare della società romana “Meet” che ha curato la MilleMiglia e Vini nel Mondo, tessitore di rapporti e relazioni nella Roma “che conta” è stato sentito come persona informata sui fatti il 9 giugno dalla guardia di finanza ed ha spiegato di conoscere Centofanti, tra l’altro suo vicino di casa. Con Palamara il rapporto invece nasce prima, agli inizi del 2000 per la collaborazione negli eventi della Anm di cui Palamara era presidente, "successivamente è diventato sempre più cordiale e ad oggi siamo amici anche con la moglie". Casali era un perfetto trait-d’union.

"Ci prendiamo un caffè io, te e il piccoletto" disse Palamara a Casali – come da quest’ultimo riferito a verbale - "mi chiese di organizzare un caffè presso la mia abitazione di Roma, accettai la sua richiesta... bevemmo il caffè insieme e poi mi defilai considerato che loro dovevano parlare di cose di loro esclusivo interesse". Lo spoletino è uno dei tre testimoni a riscontro di Centofanti insieme a due noti ristoratori romani. Perché la politica giudiziaria italiana - è emerso dal racconto del lobbista - si decideva a tavola. A quelle "cene di politica giudiziaria" come le chiama Centofanti di cui lui stesso saldava i conti come "sponsor dell’attività politica correntizia di Palamara". E non solo per lui: "Ho organizzato cene anche nell’interesse del dottor De Ficchy (ex procuratore di Perugia che aveva avviato l’indagine a carico dell’imprenditore e di Palamara, ndr) che voleva fare il procuratore aggiunto a Roma. Palamara diceva che Pignatone non lo voleva come aggiunto e che non era gradito a Magistratura Indipendente...".

Nel verbale però Centofanti non spiega chi saldava il conto ma aggiunge: "Ho organizzato tali eventi su richiesta del procuratore De Ficchy e di Palamara".. Io a tali cene mi presentavo solo nelle prime battute, salutavo tutti e mi defilavo in modo da lasciare gli interlocutori liberi di parlare". Centofanti sostiene anche di essersi interessato per la carriera del figlio. "L’ho presentato ad alcuni studi professionali ma poi so che entrato (omissis) da solo".

Nel 2020 quando emersero le intercettazioni in cui Palamara si riferiva a De Ficchy come ’amico’ di Centofanti (anzi "telecomandato"), l’ex procuratore aveva smentito la circostanza. "Io che rapporti avevo con Centofanti? Era amico di Palamara, mica mio. Lo conoscevo solo perché sono andato a due convegni che ha organizzato".

Erika Pontini

e Sara Minciaroni