Otto spettacoli con grandi nomi del panorama nazione e tre importanti produzioni dello Stabile umbro. Foligno scommette sul teatro e lancia la nuova stagione 24-25 presentata ieri dal direttore del Tsu Nino Marino e dall’assessore alla cultura Alessandra Leoni: "Il teatro – ha sottolineato – è una forma d’arte fondamentale, capace di unire le persone e stimolare il pensiero critico". I primi cinque spettacoli sono al Politeama Clarici: taglio del nastro martedì 19 novembre con Matthias Martelli e con il suo nuovo lavoro, “Eretici. Il fuoco degli spiriti liberi“ (
foto) per proseguire all’insegna della danza: la Compagnia Nuovo Balletto di Toscana presenta il 6 dicembre “Bayadère. Il regno delle ombre“, su coreografia di Michele Di Stefano. Sempre a dicembre, venerdì 20, Paolo Genovese porta “Perfetti sconosciuti“, l’adattamento teatrale del suo celeberrimo film. E ancora, un’opera teatrale tratta dalla grande letteratura: “Così è (se vi pare)“ di Pirandello, arriva l’8 gennaio alle 21 con la regia di Geppy Gleijeses, il talento di Milena Vukotic, Pino Micol e Gianluca Ferrato e di uno dei più importanti videoartist del mondo Michelangelo Bastiani. Il 30 gennaio Leonardo Lidi porta in scena “Zio Vanja“, seconda tappa del Trilogia Cechov prodotta dal Teatro Stabile dell’Umbria: è il dramma delle occasioni mancate, delle rinunce e dei rimpianti. Domenica 23 febbraio alle 18 Chiara Francini sarà all’Auditorium San Domenico con il suo “Forte e Chiara“: un memoir, un racconto umano vivo e rivoluzionario per un one woman show in cui l’artista ripercorre la sua vita, unica eppure così simile a quella di tanti altri. Venerdì 21 marzo alle 21 allo Spazio Zut Controcanto Collettivo ("formazione emergente che ha saputo conquistare pubblico e critica nazionale) presenta “Seconda classe“, un nuovo lavoro, prodotto dal Tsu, dedicato al tema della ricchezza, del lusso e della sua esclusività. La stagione si chiude mercoledì 2 aprile al Politeama Clarici con “Arlecchino?“ di Marco Baliani, che riscrive in chiave contemporanea la maschera più celebre della Commedia dell’Arte per l’istrionico Andrea Pennacchi.