Una grande mostra dedicata alla vita del Poverello. Dipinti medievali, reliquie e manoscritti, ma anche film e un fumetto della Marvel per l’evento, o meglio la serie di eventi, che la National Gallery di Londra dedicherà a San Francesco d’Assisi nella prossima primavera.
Dal 6 maggio al 30 luglio 2023 il celebre museo esporrà infatti quaranta opere che raccontano la figura del Santo attraverso sette secoli di storia dell’arte: per l’occasione ai dipinti della collezione della National Gallery - tra cui quelli di Sassetta, Botticelli, Zurbarán - si uniranno alcuni prestiti internazionali dove si distinguono le opere di Caravaggio, Murillo, El Greco, Stanley Spencer, Antony Gormley, Andrea Büttner, Giuseppe Penone e Richard Long.
Presentando l’arte e l’immaginario di Francesco d’Assisi (1182-1226) dal XIII secolo a oggi, la mostra analizza il motivo per cui questo Santo è "una figura di enorme rilevanza per il nostro tempo grazie al suo radicalismo spirituale, all’impegno verso i poveri, all’amore per Dio e per la natura, nonché ai suoi potenti appelli alla pace e all’apertura al dialogo con le altre religioni", ha sottolineato nel corso della presentazione il direttore della National Gallery, Gabriele Finaldi, che è anche uno dei curatori della prima grande esposizione dedicata al patrono d’Italia nel Regno Unito.
Da alcune delle prime tavole dipinte nel Medioevo ai film dei giorni nostri, la mostra mette in luce come San Francesco abbia catturato l’immaginazione degli artisti attraverso i secoli e come il suo fascino abbia trasceso generazioni, continenti e tradizioni religiose diverse.
La grande rassegna, come detto, è curata da Gabriele Finaldi con Joost Joustra e Ahmanson, ricercatori di arte e religione della National Gallery.
Una vita, quella del Santo, che ha ispirato anche correnti di pensiero, filosofi e naturalmente lasciato un segno profondo nella storia dell’umanità, in particolare per quanto riguarda la vocazione al dialogo tra i popoli e alla pace.
Una storia straordinaria quella del Patrono d’Italia che è tornata ancor più alla ribalta quando nel luglio del 2006 Bergoglio, appena eletto Papa, ha deciso di scegliere come nome proprio quello di Francesco.