Gli umbri si spostano solo in auto. Ultimi per mobilità a piedi o in bici

Dati sconfortanti dal dossier dell’Istituto di Sanità: solo due su dieci fanno attività fisica verso scuola e lavoro

Gli umbri si spostano solo in auto. Ultimi per mobilità a piedi o in bici

Gli umbri si spostano solo in auto. Ultimi per mobilità a piedi o in bici

A piedi o in bici per andare a scuola, al lavoro o nei propri spostamenti abituali: l’Umbria è la peggior regione italiana. E la pandemia ha nettamente peggiorato le cose. Non c’è niente da fare, agli adulti che abitano nel Cuore Verde non piace affatto la ‘mobilità alternativa attiva’ (quella per cui bisogna camminare o pedalare insomma): nessuno ha percentuali basse come la nostra. E quindi si va tutti in macchina.

Un elemento che incide certo sull’inquinamento, ma anche sulla propria salute. A rilevarlo è l’ultima indagine del Sistema Passi dell’Istituto superiore di Sanità, che dal 2014 raccoglie informazioni su chi pratica mobilità attiva e fa uso della bicicletta o si muove a piedi per i propri spostamenti abituali. Queste informazioni consentono di stimare sia la quota di persone che praticano mobilità attiva o in bicicletta e/o a piedi per andare al lavoro, a scuola, o gli spostamenti abituali sia la quota di chi raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’Oms solo grazie alla pratica della mobilità attiva, indipendentemente dall’attività fisica praticata nel tempo libero o durante l’attività lavorativa.

Bene, anzi male. I dati raccolti nel biennio 2021-2022 rivelano che in Umbria solo il 5,1 per cento delle persone tra 18 e 69 anni utilizzano la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani. Peggio di noi fa soltanto il Molise (3,2) e la Calabria (4,2), rispetto a una media nazionale che è del 10,6 per cento, con la Toscana al 13,6, le Marche al 12, il Lazio al 6 e il record della provincia di Bolzano (30,6%). E c’è anche da considerare che le cose sono peggiorate rispetto al 2020, quando la percentuale era del 5,6 per cento, mentre nel triennio 2016-2019 era addirittura dell8 per cento. In generale, rileva Passi, l’uso della bici (non per fare sport, ripetiamo) è un’abitudine più frequente, fra gli uomini, fra le persone senza difficoltà economiche e alto livello di istruzione, e tra gli stranieri. È pratica più diffusa fra i residenti delle Regioni del Nord Italia e meno fra i residenti nel Centro-Sud (17% nel Nord vs 6% nel Meridione).

E non va affatto meglio per i tragitti fatti a piedi: nel 2021-2022, ha dichiarato di averlo fatto nel mese precedente l’intervista, il 19,7% degli umbri: solo la Calabria fa peggio con il 18,6 per cento e una media nazionale del 39,3. Ed è impressionante vedere come la percentuale si sia più che dimezzata, dato che nel 2016-2019 era del 46%. E alla fine si torna sempre allo stesso discorso: l’Umbria è sul podio delle regioni italiane per numero di auto circolanti in rapporto al totale dei residenti. Insomma: per spostarsi anche in brevi tratti si accende il motore, meglio ancora se di una quattroruote.