REDAZIONE UMBRIA

Giudice e scrittore di sonetti romaneschi Paolo Micheli dà "’n verso" alla pandemia

Un appuntamento fisso, il lunedì. Prima condiviso con la famiglia, poi con qualche amico. Finché la cerchia non si è allargata e, ora, la passione per i sonetti romaneschi è diventata un libro. A scriverlo Paolo Micheli, nato a Terni vissuto a Rieti e adesso a Perugia, consigliere della Corte di Cassazione dal 2012, presidente della sezione penale della Corte d’Appello di Perugia. Poliedrico, a dir poco. Sì la passione per i sonetti romaneschi, ma c’è anche quella per la musica (diciassette pezzi composti all’attivo) e per il basket. Tutto trova spazio nella copertina di “A ’sta pandemia... damoje ’n verso“, disegnata appositamente da Sergio Caputo: c’è lui, il giudice, che scappa dalle “carte“ sorridente, con una chitarra e un pallone in mano.

E, allora, come è iniziato tutto?

"Con il lockdown, nel marzo 2020. C’era stato raccomandato di stare a casa. Mi sono chiesto: e chi casa non ce l’ha? Il primo sonetto l’ho scritto pensando ai senza dimora, s’intitola “Barbona virus“. Era un lunedì, l’ho fatto leggere a qualche amico: è piaciuto. È iniziata così".

Come mai proprio i sonetti romaneschi?

"Credo sia una sorta di legge del contrappasso. Nel lavoro che faccio, quando scrivo sentenze, la capacità di sintesi la affini nel tempo, prima tendi a sbrodolare. Il sonetto ha quattordici versi e se vuoi dire qualcosa devi restare all’interno di quelli: è una sfida. E poi, la grande ironia che trasmettono. Quello che dici con un sonetto romanesco ha più forza".

Ce n’è qualcuno a cui è più affezionato?

"Ci sono quelli che ho dedicato ai miei affetti, mia moglie e mia figlia, ovviamente. Poi quelli scritti in ricordo di personaggi che ci hanno lasciato: Battiato, Maradona, ad esempio. Ora la guerra. Con la poesia ci si può permettere di affrontare qualunque tema ed è un modo per fermare i propri pensieri".

C’è qualche commento o complimento che le ha fatto piacere più di altri?

"Devo dire grazie a tutti coloro che hanno mostrato interesse e apprezzamento e che continuano a mostrarlo, perché la produzione va avanti, tutti i lunedì. Ma sono molto orgoglioso del commento di Francesco De Gregori: gli ho inviato il sonetto dedicato a lui e mi ha risposto che lo trovava bellissimo. Una grande soddisfazione, non posso nasconderlo".

Poi ci sono la musica e il basket. Lì a che punto siamo?

"È da un po’ che non scrivo nuove canzoni, devo essere ispirato per farlo. Presto ci sarà il torneo forense di basket e sarà organizzato a Perugia: un’altra bella sfida".

AnnA