
A cinque anni dalla scomparsa, Orvieto ricorda Barbara Marinelli e Matteo Gianlorenzi intitolando loro l’orto di San Giovenale che sarà quindi denominato il "Giardino di Barbara e Matteo". I due giovani orvietani, 42 anni lei e 44 lui, persero la vita nel crollo dell’Hotel Roma di Amatrice, nel terribile terremoto della notte del 24 agosto 2016. Una tragedia che ha segnato per sempre anche Orvieto, dove Barbara e Matteo erano conosciuti e stimati, sia a livello professionale che umano.
"Per Barbara e Matteo, affinchè la luce della giustizia non si spenga – scrive in un post il sindaco Roberta Tardani (nella foto) –. Nei giorni scorsi abbiamo approvato in Giunta la delibera per intitolare ai due giovani che hanno perso la vita cinque anni, fa sotto le macerie dell’hotel Roma di Amatrice, l’orto di San Giovenale che sarà ribattezzato ‘Giardino di Barbara e Matteo’". "Non appena la Prefettura di Terni darà il nulla osta – continua il primo cittadino di Orvieto – organizzeremo una cerimonia pubblica per dare alla città un luogo dove ricordare per sempre Barbara e Matteo".
"Il terremoto è in grado di cancellare tutto, ma non l’amore e quello tra Matteo e Barbara rimarrà per sempre come un esempio a cui guardare con ammirazione. Sarà un ricordo che ci accompagnerà ogni giorno". Così, nell’omelia funebre di cinque anni fa in Duomo, il vescovo Benedetto Tuzia sottolineò il legame indissolubile che ha accompagnato anche nella morte Matteo e Barbara.
Un Duomo letteralmente stracolmo di persone salutò i due sfortunati coniugi che si trovavano nella cittadina laziale per gli impegni di lavoro di Matteo, commerciante nel settore dell’abbigliamento che aveva raggiunto Amatrice per prendere parte ad una fiera. Il destino però aveva già scritto un finale drammatico e imprevedibile.
Nello scorso mese di novembre Orvieto ha anche pianto la scomparsa, a pochi giorni di distanza l’una dall’altro, di Franca e Enzo Marinelli, i genitori di Barbara, maestra d’asilo apprezzata e stimata. Il signor Enzo, sostenuto dalla moglie Franca, è stato il socio fondatore dell’associazione "3.36 per Barbara&Matteo", creata in memoria dei due giovani prematuramente scomparsi. L’associazione è stata impegnata nel tempo in vari progetti e iniziative di solidarietà, legati recentemente anche all’emergenza Covid.