GenZ: troppi adolescenti a rischio cyberbullismo

Il bullismo e il cyberbullismo sono forme di prevaricazione che causano gravi conseguenze psicologiche. È fondamentale denunciare e sensibilizzare per contrastarli.

Il bullismo è una forma di prevaricazione violenta fisica e/o verbale, che si riconosce se sono presenti: intenzionalità da parte dell’aggressore, persistenza nel tempo, relazione asimmetrica tra bullo e vittima. Il cyberbullismo è una forma di prevaricazione agita invece nel mondo digitale, che si basa sulla condivisione illecita in rete di post, foto, video, chat. Il cyberbullo, sentendosi forte perché agisce spesso nell’anonimato da dietro uno schermo, prende di mira la vittima senza alcun limite di tempo. Sono diverse le conseguenze psicologiche in tutte le vittime, come la difficoltà a fidarsi degli altri e l’ansia sociale. Quali consigli ci sentiamo di dare a chi ne è vittima e a chi assiste? Occorre subito parlarne con un adulto di riferimento, mettersi nei panni della vittima aiutandola a riferire l’accaduto, segnalare un fatto o denunciare, e soprattutto mai far finta di niente, altrimenti si è complici! In Italia siamo tutelati dalla Legge 71/2017, che oltre a fornire una definizione giuridica del reato del cyberbullismo, stabilisce il ruolo cruciale che la scuola deve esercitare: ogni istituto deve infatti pianificare, tramite uno specifico team, iniziative di prevenzione e sensibilizzazione, promuovendo l’educazione all’uso consapevole di internet. Ci ha colpito e inorgoglito il fatto che l’Italia sia stato il primo paese europeo a dotarsi di una legge simile e che sia stata proprio la senatrice Elena Ferrara, ex insegnante di Carolina Picchio, a impegnarsi con forte determinazione in Parlamento per ottenerla.