Fuori scaffale, la cultura si diffonde

Orvieto: il progetto promosso dalla biblioteca comunale. Libri e riviste al Market solidale e all’Emporio del riuso

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Puntare sul rilancio della biblioteca, dando vita a una vera e propria biblioteca diffusa e rafforzare il valore dei libri e della lettura. Dopo anni di difficoltà, per quella che rimane il secondo polo bibliotecario più grande dell’Umbria dopo la Augusta di Perugia, adesso si punta con decisione alla piena valorizzazione di un notevolissimo patrimonio culturale della città, costituito non solo da decine di migliaia di volumi, ma anche dal complesso architettonico del chiostro di san Francesco, ma i libri andranno incontro alle persone. Il progetto varato dal Comune, denominato “Fuori scaffale“, ha l’obiettivo di estendere l’utilizzo della biblioteca anche a fasce di cittadini che per varie difficoltà, a partire dalla condizione sociale, generalmente non usufruiscono dei numerosi servizi offerti dalla struttura di piazza Febei. Da oggi sono attivi i primi due punti di lettura esterni al “Market solidale“ in località Gabelletta e all’“Emporio del riuso e dello scambio“, entrambi gestiti dall’associazione “Senza monete“ che conta oltre 1500 soci e da nove anni propone azioni di consumo intelligente orientate al benessere sociale attraverso un circuito di riuso e scambio di beni senza l’utilizzo di denaro. Nei due spazi si troveranno libri, dvd, riviste e periodici selezionati dal personale della biblioteca tra doppie copie e tra le donazioni effettuate da privati e associazioni, materiale a disposizione per il prestito, lo scambio e la lettura. In programma anche laboratori per ragazzi e letture ad alta voce così da arricchire le attività tendenti a creare un collegamento diretto con la biblioteca e i servizi offerti.

"’Fuori scaffale’ è un progetto ambizioso e stimolante – spiega la responsabile del settore cultura del Comune Carla Lodi – perché non punta solo ad ampliare il pubblico della nostra biblioteca ma vuole soprattutto proporre i libri, e la cultura in generale, come bene essenziale per la vita di una comunità. La scelta di attivare i primi punti di lettura esterni in due strutture solitamente frequentate da famiglie e soggetti in difficoltà non è casuale. Gli utenti, infatti, troveranno i libri accanto a beni di prima necessità come cibo e abbigliamento e saranno stimolati a considerare anche la cultura come qualcosa di essenziale".

Cla.Lat.