Fuga dai banchi, arriva il “piano B“

In Umbria la dispersione scolastica riguarda il 15% dei ragazzi. Percorso parallelo agli studi per avviare al lavoro

La dispersione scolastica in Umbria arriva al 15%. Il dato include il tasso di abbandono scolare (la dispersione esplicita) ma anche la dispersione implicita, cioè la quota di studenti che al termine della scuola superiore presenta - in italiano, matematica e inglese - livelli di competenze raggiungibili alla fine della scuola di primo grado (13-14 anni). Parte dai numeri forniti dall’Invalsi (l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) il progetto EVO 4.0 - Educazione Inclusiva per l’Umbria di domani, presentato ieri nella sede della Fondazione Pergia dalla presidente Cristina Colaicovo, Libero Mario Mari (Consulta delle Fondazioni Bancarie umbre), Roberto Bonifazi del Consorzio Abn.

Cofinanziato dall’Impresa Sociale con i Bambini e dalla Consulta delle Fondazioni Umbre, EVO 4.0 mira a sostenere 160 ragazzi umbri tra i 14 e i 17 anni che potrebbero lasciare i banchi di scuola, offrendo loro un percorso educativo di scoperta e sperimentazione che li accompagnerà nella costruzione di una prospettiva lavorativa e di una nuova idea di futuro. Il percorso è strutturato in modo complementare ai percorsi scolastici curricolari e si articola in

diverse fasi: dall’ingaggio dei ragazzi, in collaborazione con le scuole coinvolte, alle attività di

orientamento individuale, a una serie di attività mirate alla conoscenza dei temi della produzione digitale in ambiti legati alla cultura e alla tradizione imprenditoriale del territorio: moda, design, meccanica, agricoltura.

"La filosofia del progetto si basa su un’idea di affiancamento individuale ai singoli studenti, funzionale a progettare un percorso di sviluppo personale e professionale che possa tradursi in una efficace conclusione del percorso scolastico e in un consapevole ingresso nel mondo del lavoro. Il progetto si svilupperà in varie aree del territorio regionale umbro - Città di Castello, Foligno, Narni, Perugia, Orvieto, Spoleto e Terni - che verranno raggiunte direttamente grazie al coinvolgimento attivo di un partenariato ampio e multilivello guidato dal Consorzio di cooperazione sociale Abn e composto da Istituzioni scolastiche".

"I ragazzi e le ragazze che oggi hanno meno di 18 anni - dichiara Mari - stanno vivendo un passaggio fondamentale del proprio percorso di crescita e formazione in un contesto particolarmente complesso. L’emergenza Covid, infatti, ha avuto delle pesanti ripercussioni rendendo molto più complesso l’accesso a opportunità educative e sociali. La Consulta ha deciso di intervenire con un progetto che nasce dalla volontà di supportare i giovani a rischio e che vivono in situazioni di svantaggio sociale, economico e territoriale".

Silvia Angelici