
Quando la burocrazia e i vincoli creano disagi alla comunità... Accade (da anni) alla stazione ferroviaria di Perugia dove l’accesso e l’uscita dai binari è possibile solo salendo e scendendo delle scale. Non è mai stato realizzato infatti alcun ascensore. "Per chi come noi anziani ha difficoltà a camminare anche se non è portatore di handicap – lamenta al telefono con La Nazione una signora che si sposta in treno con le valigie al seguito per raggiungere i familiari che vivono in un’altra città – si tratta di una barriera architettonica molto invasiva. Figuriamoci per chi invece è disabile o anche per chi viaggia con dei bambini piccoli e usa il passeggino!". La segnalazione, l’ennesima che arriva in redazione, ha toni indignati per il concomitante inizio dei lavori di restyling del piazzale esterno. "Ci si preoccupa dell’estetica – lamenta la signora – e poi si lascia che la gente che arriva o parte da Fontivegge vada a cozzare con una barriera architettonica come quella delle scale per l’accesso ai binari. Non sarebbe meglio prima risolvere quel problema realizzando un ascensore?". La domanda è lecita, ma l’interlocutore non è l’amministrazione comunale di Perugia che sta realizzando il restyling esterno, ma il gruppo Rfi che a onor del vero sta lavorando per la rimozione delle barriere progettando: ascensori, mappe tattili e innalzamento marciapiedi dei binari a 55 cm. Interventi previsti, pare, entro il 2022 (c’è pure il nodo vincolo-architettonico essendo la struttura di particolare pregio storico-artistico). E intanto? "Rfi mette a disposizione un servizio di assistenza gratuito per i portatori di handicap ma anche per chi ha ridotta mobilità come gli anziani. Va solo prenotato sul sito di Rfi 12 o 24 ore prima".
D. Miliani