
E’ stato riconosciuto come "pericoloso socialmente" a causa del suo "disturbo di personalità con altra specificazione, con caratteristiche di personalità miste", l’uomo che nell’ottobre 2019 si è introdotto nella scuola della figlia, a Sant’Eraclio con una finta bomba (nella foto le forze dell’ordine sul posto). Ieri, nel processo, si è discussa la perizia psichiatrica a cui è stato subordinato il rito abbreviato. Il documento, redatto dal dottor Tommaso Blasi, riconosce all’uomo una semi-infermità mentale e riconosce anche il legame di causalità, tra il disturbo "che va a scemare sulla capacità di intendere e di volere" e il reato che gli è contestato. La problematica psicologica viene identificata come "pervasiva e permanente", rendendolo pericoloso "soprattutto nelle relazioni affettive, se difficoltose". L’uomo, rappresentato dall’avvocato Michele Morena, la parte offesa tutelata dal legale Daniela Mannaioli e il pubblico ministero Patrizia Mattei torneranno in aula, presso il tribunale di Spoleto, il prossimo 11 maggio alle 13, davanti al giudice Federica Fortunati.
In quella sede si valuterà, anche alla base della perizia depositata ieri, l’eventuale ascolto dei teste del pm, oppure si proseguirà con le arringhe per poi andare verso la sentenza. Il rito abbreviato presuppone lo sconto di un terzo della pena, il risultato della perizia determinerà di certo un ulteriore abbassamento. Da valutare però l’eventualità che il giudice attribuisca all’imputato delle misure specifiche, che possano assistere la sua condizione, riconosciuta dalla perizia.
A.O.